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Data: 21/04/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Vacca: troveremo i fondi. Interviene il governo per scongiurare la chiusura del traforo. Traforo chiuso. Il sindaco: «Schiaffo al nostro territorio». Per D'Alberto la messa in sicurezza è emergenza nazionale. Il Pd si appella a Marsilio: «Interruzione di pubblico servizio»

PESCARA «Il Governo c'è e sta valutando tutte le ipotesi per scongiurare il rischio chiusura del traforo del Gran Sasso annunciato da Strada dei parchi».Lo sostiene il sottosegretario al ministero per i beni culturali, Gianluca Vacca (M5S), dopo la nota della società concessionaria delle tratte autostradali di A24 e A25, con la quale Strada dei Parchi annuncia la chiusura dei due tunnel a far data dal 19 maggio. «Una situazione complessa e fortemente critica, frutto dell'incapacità dei precedenti governi di affrontare risolutivamente la questione», dice Vacca, secondo il quale «tra le ipotesi al vaglio anche quella della nomina di un commissario straordinario. Nel decreto sblocca cantieri, in arrivo in Parlamento per la conversione, ci sarà eventualmente spazio per intervenire. L'obiettivo è duplice: scongiurare il rischio di chiusura del traforo, e avviare un percorso che risolva definitivamente il rischio di contaminazione delle falde acquifere che servono un bacino di utenza di circa 700mila abruzzesi», ha concluso Vacca. Sulla vicenda interviene anche il presidente della Cna Abruzzo, Savino Saraceni. «L'annunciata chiusura del traforo del Gran Sasso», afferma, «rischia di ricacciare indietro l'Abruzzo di decenni. Siamo in presenza di un indecente balletto di responsabilità tra governo, Regione e gestore dell'arteria, i cui danni finiranno inevitabilmente per essere pagati dall'intera collettività abruzzese: pendolari e autotrasportatori, innanzi tutto, che per attraversare l'Abruzzo da est a ovest dovranno allungare sensibilmente i propri percorsi, con evidente aggravio dei costi a loro carico. E con danni di immagine su scala mondiale, visto che l'interdizione varrà anche per gli scienziati del Laboratorio del Gran Sasso, impossibilitati a loro volta a raggiungere l'istituto». Di fronte a questo scenario, il presidente della Cna invoca «senso di responsabilità da parte di tutti gli attori in campo, perché se le esigenze di messa in sicurezza delle condutture dell'acqua restano prioritarie, non possono essere tollerate scelte unilaterali che finiscono con il riversare su tutta la comunità abruzzese danni collaterali».

Traforo chiuso. Il sindaco: «Schiaffo al nostro territorio». Per D'Alberto la messa in sicurezza è emergenza nazionale. Il Pd si appella a Marsilio: «Interruzione di pubblico servizio»

TERAMO «L'ennesimo grave schiaffo al nostro territorio e alle nostre popolazioni già duramente ferite dagli ormai noti eventi». Il primo cittadino Gianguido D'Alberto non usa termini diplomatici per definire l'annunciata chiusura a tempo indeterminato da parte di Strada dei Parchi del traforo del Gran Sasso. Questa prospettiva, che diventerà concreta dal 19 maggio e segue il rinvio a giudizio di responsabili della società di gestione dell'A24, del Ruzzo e dell'istituto di fisica nucleare per l'inquinamento della falda acquifera, va dunque scongiurata. «È inaccettabile che si continui a giocare sulla pelle dei cittadini», insiste D'Alberto, «attraverso la mancata assunzione di responsabilità da parte dei soggetti coinvolti, non affrontando radicalmente il nodo della questione, la cui definitiva risoluzione -dopo decenni di colpevole inerzia da parte della politica e delle istituzioni - oggi non è più rinviabile». Per il sindaco la messa in sicurezza dell'acqua del Gran Sasso «deve essere trattata come un'emergenza nazionale, da affrontare con immediatezza e misure straordinarie». La soluzione, chiarisce D'Alberto, non è la realizzazione di una terza galleria e anche la nomina di un commissario straordinario, prospettata dalla parlamentare Pd Stefania Pezzopane «potrebbe avere un senso solo se accompagnata da una seria responsabilità istituzionale, dalla previsione di progetti sostenibili ed efficaci e soprattutto da risorse finanziarie ingenti, adeguate e immediatamente disponibili». Analoghe la presa di posizione del Pd e del consigliere Maurizio Verna secondo cui l'annuncio di Strada dei Parchi ha il sapore della «ripicca» per il coinvolgimento dei suoi vertici nell'inchiesta sull'inquinamento della falda acquifera. L'invito alla società di gestione dell'A24 è a recedere dal proposito di chiudere a tempo indeterminato il traforo. Il Pd e Verna si rivolgono anche alle forze politiche abruzzesi e in primo luogo al governatore Marco Marsilio affinché scongiurino la prospettiva minacciata «che peraltro costituirebbe interruzione di servizio pubblico e inadempimento agli obblighi concessori da parte del concessionario, anche in considerazione del fatto che la A24 e la A25 rappresentano arterie strategiche per la protezione civile in caso di sisma o altre calamità». Anche per i Dem e il consigliere indipendente resta fondamentale la messa in sicurezza dell'acqua del Gran Sasso «non è certo con la chiusura dell'autostrada più cara in termini di pedaggi che questo potrà avvenire».

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