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Pescara, 23/11/2024
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23/04/2019
Il Centro
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Verso le amministrative - Il primo giorno da sindaco? I candidati lo immaginano così. I temi da affrontare subito dopo il voto per chi aspira a guidare Pescara nei prossimi cinque anni. Mare, fiume, manutenzione della città, sicurezza, coinvolgimento di cittadini e giovani, filovia e giunta |
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PESCARA Il tam tam su Facebbok. Gli incontri pubblici. I manifesti e le sedi elettorali. Messaggi e santini che viaggiano su Whatsapp. La corsa al consiglio comunale è aperta, i candidati alla carica di sindaco sfoderano idee e progetti. E spiegano al Centro cosa farebbero a Palazzo di città nel primo giorno di lavoro. Apre la carrellata Carlo Costantini, candidato per il polo civico "Faremo grande Pescara". Immagina «un mega incontro con gli studenti per coinvolgerli nella costruzione di un progetto di città» mentre Carlo Masci, candidato del centrodestra punterebbe «sul mare e in particolare sulla bandiere blu per Pescara». Marinella Sclocco, candidata del centrosinistra, ipotizza di diventare sindaco «una volta superato il ballottaggio» e convocherebbe «immediatamente un tavolo di lavoro per promuovere la cura, la manutenzione e la sicurezza della città, con tutti i soggetti interessati». Sicurezza come priorità per Gianni Teodoro, della lista Teodoro. Come prime azioni in Comune intende «potenziare la polizia municipale» e anche i servizi di prevenzione «affidati alle guardie giurate, come accaduto nell'area di risulta». Gianluca Baldini (candidato di Riconquistare l'Italia) immagina un «consiglio comunale inaugurale in piazza Salotto e altri consigli, nei mesi estivi, in questa piazza e in quelle periferiche, per un nuovo rapporto con i cittadini». E si darebbe subito da fare per «costruire l'orologio di fiori in piazza Salotto». Erika Alessandrini metterebbe subito in campo la sua giunta, composta dalle «migliori espressioni dei professionisti della città». Lo farebbe a poche ore dall'elezione, mentre «gli altri partiti non sono in grado di raggiungere questo risultato nemmeno dopo settimane di estenuanti trattative». La priorità sarebbe la giunta anche per Stefano Civitarese (Coalizione civica per Pescara), con «otto assessori», e poi bisognerebbe puntare immediatamente al «progetto della metropolitana di superficie che è stato già finanziato». Mirko Iacomelli (CasaPound) si muoverebbe in due direzioni, il primo giorno. «Per mettere mano al fiume Pescara e ridare dignità alle zone periferiche e all'area di risulta sul fronte della sicurezza».
CARLO COSTANTINI «Incontrare tutti gli studenti che frequentano le scuole di Pescara. I giovani pescaresi dai 12 ai 22 anni, compresi gli universitari». Per Carlo Costantini, sarebbe questa la prima cosa da fare una volta vinte le elezioni. «Sarebbe il mio primo bisogno», dice convinto. E spiega perché. «Mi accorgo che si vive una dimensione della città in modo distaccato», ma non è così che dovrebbero andare le cose. Perché la città «deve essere di tutti» e ognuno dovrebbe sentirsi chiamato in causa. E perché cominciare proprio dai più giovani? «Abbiamo consumato un pezzo del loro futuro. E io voglio chiamarli in causa, allearmi con loro nella costruzione di un progetto di città e mi aspetto passione, idee, coinvolgimento», dice ancora Costantini che vuole costruire «un nuovo senso civico e di appartenenza alla comunità». «Pescara non cambierà» senza aver prima definito un nuovo rapporto con le forze più fresche, energiche. E sa bene che la nostra, come altre città, vive il pericolo della fuga di cervelli. «C'è la possibilità che un numero sempre crescente di giovani se ne vada». Ma bisogna «scongiurare» un fenomeno del genere. E un sindaco, per Costantini, può lavorarci. Dal primo giorno.
CARLO MASCI Non ha dubbi, non ci pensa su neppure un minuto. «Il primo giorno mi impegnerei immediatamente per il mare, per il suo risanamento. Pescara deve avere la bandiera blu». Carlo Masci, vuole «un mare pulito e una spiaggia bella, a Pescara». E punta alla «eliminazione dei fanghi che da 5 anni fanno da skyline all'ingresso del porto turistico. Quei fanghi danno un'immagine di degrado e fotografano bene l'insipienza dell'amministrazione uscente e l'indifferenza rispetto ai problemi reali». Un traguardo che non appare irraggiungibile per la stagione estiva 2019, sostiene Masci. «Io ci punto e dal giorno dopo le elezioni si comincerà a lavorare sulla questione del mare», fa presente il candidato. Ha anche un'altra priorità, ed è quella dei "lampioni intelligenti" che «dialoghino con il Comune segnalando quando si stanno per spegnere. Ogni giorno a Pescara c'è un quartiere che rimane buio» e per fronteggiare questo problema si può pensare ad una soluzione che «è stata già adottata in altre città». Ma più in generale «voglio essere un sindaco interessato a tutto» e intende avviare un confronto con «le amministrazioni che operano su Pescara».
MARINELLA SCLOCCO Istintivamente direbbe che «dal 10 giugno, il giorno dopo aver vinto al ballottaggio», vorrebbe occuparsi del «mare di Pescara». Ma il 10 giugno «la stagione sarà già cominciata». E poi al mare «bisogna pensarci sempre. Noi lo abbiamo già fatto (e siamo stati gli unici), con l'intervento sul depuratore e il Piano regolatore portuale, mentre non è stato così per altri, prima di noi». Marinella Sclocco indica come priorità del primo giorno di lavoro da sindaco «la convocazione di un tavolo di lavoro» per fare in modo che i turisti che arriveranno a Pescara trovino un città «bella, pulita e sicura». Convocherebbe «prefettura, commercianti, associazioni di categoria, la società Attiva e altri». Il tema sarebbe «la cura, la manutenzione, la sicurezza degli spazi pubblici della città. Pescara è di tutti e bisogna che tutti se ne occupino attraverso la manutenzione». E non si riferisce soltanto alla pulizia, perché «Pescara è sporca», ma anche «a verde, buche e asfalto». «Al tavolo dovrebbero esserci le forze dell'ordine, per la sicurezza. Va attuato, poi, il progetto per le telecamere, per restituire gli spazi della città a tutti». Più cura per avere «un bel biglietto da visita in centro e per far vivere le periferie».
ERIKA ALESSANDRINI «Il Movimento 5 stelle garantirà dal giorno dopo le elezioni ciò che gli altri partiti non sono in grado di raggiungere nemmeno dopo settimane di estenuanti trattative tra correnti, ordini di partito, ricatti di portatori di voti: la giunta comunale». Lo assicura Erika Alessandrini: «Il primo provvedimento in meno di 24 ore dalla proclamazione del sindaco sarà un governo solido e capace. Una giunta di alto profilo, che annunceremo prima del 2° turno in caso di ballottaggio e sarà composta da chi è più competente nella delega che dovrà gestire, non da chi avrà preso più voti». M5s, che ha puntato sulla Alessandrini come candidato sindaco, «non deve dare conto a capibastone e a ordini che arrivano da Roma o dalle segreterie di partito. Il Movimento risponde solo ai cittadini e le migliori espressioni dei professionisti della città comporranno la nuova giunta. Possiamo offrire un governo libero da condizionamenti e pressioni dei partiti, un'amministrazione granitica e seria, a differenza dell'amministrazione uscente che ha nominato 20 assessori in 5 anni o del centrodestra, che alle regionali non era in grado di "spartire" la giunta tra partiti e appetiti della maggioranza».
STEFANO CIVITARESE Quali sarebbero le prime cose che farebbe da sindaco, nel primo giorno di lavoro? Stefano Civitarese ha due idee che viaggiano in parallelo. Una riguarda la parte «organizzativa» dell'amministrazione mentre l'altra riguarda «gli interventi» di competenza di Palazzo di città. Dopo l'elezione darebbe subito vita alla giunta, che sarebbe composta «da otto persone competenti per razionalizzare il funzionamento della macchina amministrativa», con un taglio di poltrone rispetto alla composizione attuale. «E poi farei ripartire il progetto della metropolitana di superficie che è stato già finanziato». Ma prima va messo su un «ufficio del piano strategico per dotarsi della metropolitana». I fondi ci sono già, sono stati stanziati: il finanziamento, spiega, ammonta a «un milione e 400 mila euro per cui Tua deve procedere all'acquisto dei mezzi». Si può anche ipotizzare un tempo per vedere realizzato il progetto a cui Civitarese tiene molto. «Si comincerebbe in maniera sperimentale, e sarebbe già una svolta per tutti». Comunque si può immaginare che, «se si partirà subito, il servizio potrebbe essere avviato nel giro di sei mesi», conclude l'ex assessore comunale.
GIANNI TEODORO «Rafforzare la sicurezza della città». Gianni Teodoro, assessore uscente della giunta Alessandrini, intende continuare a lavorare su un tema che lo ha già visto impegnato negli ultimi anni. «Potenzierei il gruppo della polizia municipale denominato Giona, assegnando più uomini a questo nucleo». E pensa anche al «concorso per implementare l'organico della polizia municipale. Poi, userei gli strumenti che la legge ci mette a disposizione per aumentare la sicurezza». Il riferimento è all'utilizzo di guardie giurate armate, come già accade nell'area di risulta. «Si potrebbe estendere il servizio in tutta la città, soprattutto nelle zone meno sicure, investendo più somme su questa voce per incrementare la prevenzione. Ho in mente un altro progetto: impegnare sulla riqualificazione per le periferie i fondi a disposizione per i lavori pubblici». Teodoro ha in mente «una città policentrica» e vuole puntare sulla riqualificazione degli spazi e su nuovi arredi urbani, realizzando progetti «nelle periferie» e rendere la città «omogenea». Il tutto senza tralasciare «i progetti per la videosorveglianza, per 1,5 milioni di euro, con l'attivazione della sala operativa nell'ex Onpi di via del Circuito».
GIANLUCA BALDINI «Un consiglio comunale "inaugurale" in piazza Salotto. E poi, nei mesi più caldi, almeno una riunione al mese di questa assise in piazza». L'idea viene lanciata da Gianluca Baldini nell'immaginare le prime azioni da sindaco a Palazzo di città. «L'intenzione è quella di essere vicini ai pescaresi. E non sarebbe una "grillinata", in termini di trasparenza, ma sarebbe un modo per allacciare un nuovo rapporto con i cittadini perché avverto che esiste una certa distanza tra i cittadini e l'amministrazione. Chi viene eletto non può chiudersi nel Palazzo, come avvenuto negli ultimi anni». Il consiglio comunale in piazza dovrebbe diventare «un evento permanente nei mesi estivi», non solo in pieno centro ma anche «nelle piazze periferiche». Altro progetto, da concretizzare in tempi rapidi e senza spese eccessive. «Vorrei ricostruire l'orologio di fiori, un tempo in piazza Primo Maggio. E vorrei farlo in piazza Salotto, dove era stato installato il "calice" di Toyo Ito. Sarebbe un bel segnale: si potrebbe ripartire da lì per un progetto di verde diffuso da realizzare in tutta la città. Verde che, secondo me, potrebbe essere riaffidato al personale interno dell'ente, potenziando le squadre».
MIRKO IACOVELLI «Se avessimo dei fondi da spendere, li investirei per mettere mano al fiume Pescara, per combattere l'inquinamento del corso d'acqua. E poi punterei a realizzare gli interventi di dragaggio necessari, in modo da ridare dignità a Pescara», che da anni vive il problema dell'insabbiamento costante dei fondali del porto, con grossi problemi per i pescherecci e l'azzeramento del traffico per le altre imbarcazioni. È questo il primo punto in agenda di Mirko Iacovelli, nel caso in cui gli elettori pescaresi dovessero scegliere lui come sindaco.C'è anche un altro punto a cui tiene particolarmente questo candidato ed è quello che riguarda «la sicurezza, con particolare riferimento alle zone periferiche e all'area di risulta, che è diventata una terra di nessuno». Per raggiungere questo traguardo «si dovrebbe fare pressione sulla prefettura, per sollecitare l'intervento delle forze dell'ordine perché non si può certo pensare che siano i cittadini ad armarsi» e ad intervenire nelle zone della città più a rischio. E questo, conclude Iacovelli, sarebbe un punto su cui lavorare «nell'immediato, senza spendere fondi» dell'amministrazione.
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