SULMONA«Una stazione ferroviaria senza fontane non è una stazione». Protestano i viaggiatori ma anche gli stessi addetti ai lavori che ogni giorno gravitano o si trovano a transitare nello scalo ferroviario di Sulmona. Da poco sottoposta a un corposo lifting, con un investimento di sette milioni di euro, la stazione di Sulmona è stata trasformata in uno scalo avveniristico con accorgimenti di ogni genere. Ma mancano le fontane. «Non riesco a capire come sia stato possibile eliminare le quattro fontane esistenti senza prevedere nessuna alternativa», afferma Mario Formicaro, che da anni fa il pendolare tra Sulmona e L'Aquila. «All'inizio pensavo che il progetto prevedesse lo spostamento delle fontane all'esterno. Così mi era stato assicurato da un ferroviere che incontro quasi tutti i giorni alla stazione. Ma dal 12 dicembre giorno in cui è avvenuta l'inaugurazione in pompa magna della nuova stazione tutto è rimasto così e nessuna fontana è stata realizzata né all'interno né all'esterno. Una dimenticanza a cui va posto riparo». Anche gli stessi addetti ai lavori si dicono meravigliati per una decisione che lascia tutti insoddisfatti. «Hanno prima eliminato le due fontane posizionate sulle passerelle tra un binario e l'altro», spiega un macchinista, «quindi le altre due che stavano nel piccolo piazzale davanti ai bagni e neila parte sud della stazione, dove fino a qualche mese fa c'era il posto di polizia. Una scelta davvero infelice». Sono tanti infatti i viaggiatori che protestano quasi giornalmente perché non trovano all'interno della stazione una fontana dove dissetarsi. «C'è il bar», aggiunge Eustachio Gentile, «ma non tutti hanno soldi in tasca o il tempo necessario per fare la fila davanti alla cassa per chiedere un bicchiere o una bottiglietta d'acqua. Comunque, togliendo le fontane hanno cancellato la storia della stazione di Sulmona».