ROMA Tiene sempre banco la vicenda Alitalia a poche ore dalla scadenza del 30 Aprile quando Ferrovie dello Stato dovrà presentare ai commissari la propria offerta per l'ex compagnia di bandiera. Il vicepremier, Luigi Di Maio, ribadisce in un post su Facebook di non aver incontrato «nessuno» per parlare del dossier Alitalia, «né pregato nessuno a riguardo», riferendosi a notizie di stampa secondo cui avrebbe visto Riccardo Toto a Taranto mercoledì scorso per coinvolgere il gruppo abruzzese nel salvataggio della compagnia. «Per completare questa operazione, che resta di mercato, stanno arrivando le offerte di altri privati, che andranno a comporre il 100% della società», afferma Di Maio nel post e sono «tutte offerte - tra cui quelle di alcuni concessionari autostradali - di cui apprendiamo per ora solo a mezzo stampa e che non sono state ancora formalizzate». I «presupposti», spiega, sono «una presenza massiccia dello Stato nella newco come garanzia affinché il piano industriale sia coerente e competitivo». Sulle ipotesi del coinvolgimento di Toto e di Atlantia l'opposizione ha attaccato il vicepremier: «la vicenda Alitalia rischia di diventare l'ennesimo simbolo dell'incapacità di questo governo di chiudere qualsivoglia dossier nelle sue mani. Sulla compagnia aerea l'esecutivo sta praticando il volo cieco» ha detto Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia mentre per Raffaella Paita, capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera c'è «una assoluta confusione tra due vicende. Da un lato, la possibilità per il governo di giocarsi in chiave propagandistica la soluzione del dossier Alitalia, dall'altro, lo sblocco di partite riguardanti le concessioni autostradali». Il vicepremier pentastellato e ministro dello Sviluppo e del Lavoro sottolinea che si tratta di «un momento delicato» per Alitalia ma il Governo lavora per «dare una soluzione strutturale ai problemi che abbiamo ereditato e di cui si parla da anni ed anni». E il «tutto verrà fatto rispettando le persone, le leggi e le regole del mercato», rassicura Di Maio. Nel frattempo i sindacati restano molto preoccupati per la sorte della compagnia e dei dipendenti, minacciando la mobilitazione entro il 30 aprile senza risposte definitive. «Siamo molto preoccupati per la scadenza della presentazione del piano industriale del 30 aprile mentre invece si continuano giornalmente ad inseguire solo voci sulla composizione azionaria dell'azienda ma non conosciamo il piano e se ce ne è uno», afferma il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito che suggerisce un «piano di investimenti sul lungo raggio e sulle rotte intercontinentali». Ma in assenza di risposte dal Governo entro il 30 aprile «saremo costretti a muoverci con una mobilitazione dei lavoratori», avverte.