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Pescara, 23/11/2024
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29/04/2019
Il Centro
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Porti, mai spedita l'intesa Abruzzo-Lazio. Negli uffici del ministero dei Trasporti non c'è traccia del documento del 2016. L'iter va ripreso. Nel frattempo il quadro politico è mutato e sono mutate alcune posizioni. Il gruppo Pd in Consiglio regionale, per esempio, sembra aver cambiato idea sul passaggio di sistema, temendo che possa creare problemi all'approvazione della Zes abruzzese |
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PESCARA L'intesa tra le regioni Abruzzo e Lazio per il passaggio della portualità abruzzese sotto l'autorità di sistema di Civitavecchia, sottoscritta nel 2016 dai governatori Nicola Zingaretti (Lazio) e Luciano D'Alfonso (Abruzzo) non sarebbe mai arrivata al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. L'ufficio tecnico del ministro Danilo Toninelli non ha trovato traccia del documento né alla direzione per la vigilanza delle autorità portuali, nP al gabinetto del ministro. Lo si è saputo all'indomani dell'incontro negli uffici romani di Porta Pia, il 26 marzo scorso, tra i tecnici del ministero, il sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino (M5S) e gli esperti abruzzesi di logistica Antonio Nervegna e Euclide Di Pretoro. Una ricerca parallela, avviata dai consiglieri regionali dei 5 Stelle negli uffici della regione Abruzzo non avrebbe al momento dato alcun esito riguardo all'invio del documento. L'intesa naturalmente esiste e porta la data del 20 ottobre 2016. In essa si richiede il passaggio di autorità portuale da Ancona a Civitavecchia, facoltà prevista dalla legge di riforma delle Autorità Portuali firmata dall'allora ministro Graziano Delrio. Manca però il passaggio successivo, la notifica al ministero, che potrebbe essere superato in due modi, secondo i tecnici di Porta Pia: con una nuova intesa firmata dai presidenti Zingaretti e Marco Marsilio, subentrato a D'Alfonso, oppure inviando la vecchia intesa accompagnata da una nota di conferma da parte del nuovo presidente della regione Abruzzo Marsilio (che in campagna elettorale si è sempre dichiarato favorevole al passaggio di autorità). Nel frattempo il quadro politico è mutato e sono mutate alcune posizioni. Il gruppo Pd in Consiglio regionale, per esempio, sembra aver cambiato idea sul passaggio di sistema, temendo che possa creare problemi all'approvazione della Zes abruzzese, la zona ad economia speciale, per la quale la Regione ha deciso di appoggiarsi alla portualità di Ancona. Sul passaggio di autorità portuale e sullo sviluppo del corridoio Adriatico-Tirreno puntano invece molto le imprese e i sindacati che più volte hanno sollecitato la Regione Abruzzo ad accelerare l'iter. Per le imprese la realizzazione dell'intesa rappresenterebbe un potente fattore per lo sviluppo economico dell'Abruzzo, permettendo di attrarre importanti finanziamenti comunitari infrastrutturali per il potenziamento e la manutenzione di autostrade, ferrovie e porti.Attrarrebbe inoltre investimenti privati per nuove attività imprenditoriali collegate allo sviluppo della logistica e e valorizzerebbe i flussi di merci sull'asse est-ovest. Non meno importante, per le imprese, la valorizzazione delle attività dei poli produttivi delle aree interne della regione. Le associazioni datoriali si dicono infine certe che il progetto darebbe forza all'istituzione di una Zes in Abruzzo.
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