PESCARA Disagi in vista dopo il maxi-ponte festivo che si conclude il primo maggio. In Abruzzo, infatti, giovedì 2 maggio chi viaggia con i mezzi pubblici dovrà vedersela con lo sciopero proclamato dalla segreteria regionale dell'Orsa (il sindacato autonomo degli addetti al trasporto pubblico). Lo sciopero di 24 ore riguarderà i dipendenti della Tua, la società in house della Regione che ha riunito la ex Arpa e la ex Gtm, di cui fa parte anche la Sangritana. È la prima grana che il neo presidente Gianfranco Giuliante, fresco di nomina dopo le dimissioni di Tullio Tonelli, si troverà a gestire.
TRE ANNI DI DISAGI. La situazione di disagio, scrive il segretario regionale di Orsa Trasporti, Michele Giuliani, si protrae ormai da tre anni, e la data dei 2 maggio non è casuale. «È stata una scelta voluta per evidenziare maggiormente la situazione di grave degrado e disagio che tutti i lavoratori di Tua SpA e, di conseguenza, tutti i cittadini - utenti d'Abruzzo», scrive Giuliani, «stanno vivendo da circa tre anni». La "chiamata" alla protesta riguarda tutti i lavoratori, «affinché con forza si chieda la risoluzione delle problematiche relative ai mezzi aziendali, al collasso e sempre meno affidabili nonostante gli ultimi nuovi bus acquistati; alle Infrastrutture aziendali, con evidenti lacune in termini di sicurezza e igiene in ambiente di lavoro; alla gestione del personale, discriminato nelle retribuzioni, nelle norme sul lavoro oltre che nei diritti lavorativi; all'organizzazione del lavoro, in totale confusione amministrativa sia nella turnistica che nella regolamentazione».
L'ATTACCO DELL'ORSA. Non fa sconti Giuliani, neanche «al sistema ancorato a logiche di privilegio per quei sindacati pronti a sottoscrivere quanto dettato pur di esistere, e sempre più lontano dal reale dato rappresentativo aziendale. Orsa Trasporti Autoferro Tpl», incalza, «pur rappresentando oltre il 15% della forza lavoro sindacalizzata in azienda, viene estromessa dai tavoli sindacali poiché rifiuta di apporre firme su quei documenti non ritenuti aderenti alle necessità aziendali, oltre che contrari a qualsiasi logica di tutela dei lavoratori e del lavoro; alle strategie aziendali, dimostratesi disastrose per azienda e cittadini come la cessione delle cosiddette corse commerciali dettate dalla politica regionale che da sempre, ha visto nella Società pubblica di Trasporto un poltronificio oltre che un pozzo di San Patrizio per i conti del bilancio regionale».
E L'AFFONDO. Il sindacato, prosegue Giuliani, ha già segnalato alcune situazioni all'Ispettorato del lavoro. «Non intendiamo fermarci», aggiunge, e se anche le denunce già presentate non sortiranno gli effetti di controllo ispettivo sperati andremo avanti presentandoci in Procura o dovunque si possa in un Paese democratico ottenere giustizia in ambito lavorativo». Orsa è determinata a portare avanti «nuovi ricorsi legali in materia di lavoro come quelli già avviati e vinti contro uno stato di cose assolutamente inaccettabile per quei lavoratori che vengono privati del diritto alle ferie, del diritto al controllo della propria retribuzione, del diritto a lavorare nel rispetto delle norme, del diritto ad organizzare la propria vita privata, del diritto ad avere in busta quanto dovuto senza arrotondamenti unilaterali».