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Pescara, 23/11/2024
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01/05/2019
Il Centro
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Porti, Toninelli ritrova l'intesa. Riparte l'iter Abruzzo-Lazio. Superato il disguido tecnico che aveva impedito la corretta archiviazione dei documenti. Confindustria, Cna, Confcommercio, Confesercenti e sindacati: dobbiamo fare in fretta |
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PESCARA Il ministero dei Trasporti ha rimesso in moto l'iter dell'intesa Abruzzo-Lazio per il passaggio dei porti abruzzesi da Ancona all'Autorità di sistema di Civitavecchia. Ne dà notizia la segreteria tecnica del ministro Danilo Toninelli che in giornata ha risolto il disguido tecnico che aveva impedito il ritrovamento della documentazione inviata dalla Regione Abruzzo (non risultava protocollata). La notizia arriva nel giorno in cui le imprese e i sindacati riuniti da Confindustria Chieti Pescara chiedono alla Regione di tornare con decisione sul passaggio di Autorità portuale, accelerando nel contempo il progetto di Zes, la zona economica speciale. IMPRESE SINDACATI. Ieri nella sede di Confindustria c'erano con il presidente Silvano Pagliuca i rappresentanti di Confesercenti Pescara, Cna Abruzzo, Confesercenti Chieti, Confcommercio Chieti, Confcommercio Pescara, Cgil, Cisl e Uil Abruzzo. Da tutti la richiesta di accelerare i tempi: «Siamo nella fase di revisione dei corridoi Ten-T, come nuove vie della seta sono portatori di ingenti opportunità di sviluppo dall'Europa», si legge in un documento comune, «il ministro dei trasporti ha il compito urgente di legittimare la trasversalità riconoscendo una nuova governance dell'asse Pescara/Ortona/Vasto-Civitavecchia. Sono aspetti strettamente interconnessi che porteranno un ingente sviluppo economico dell'Abruzzo. Se non ci si attiva a breve, l'asse trasversale potrebbe essere realizzato in altri territori, relegando ancora l'Abruzzo a posizioni marginali». Il riferimento è al progetto del Quadrilatero Marche-Umbria Lazio, che collegherà Ancona a Civitavecchia, in corso di realizzazione; e al progetto di ferrovia ad alta velocità Napoli-Bari. L'INTESA DEL 2016. Sulla trasversalità tirreno adriatica si era appunto mossa la precedente giunta regionale guidata da Luciano D'Alfonso che aveva firmato con il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, l'intesa ora finalmente ritrovata al ministero di Porta Pia. Nel documento, inviato il 20 ottobre 2016, si chiedeva una modifica della riforma delle Autorità portuali dove si stabiliva il passaggio dell'Abruzzo sotto Ancona. L'allora ministro Graziano Delrio, aveva però negato la modifica, sostenendo, come si legge in una lettere a D'Alfonso del 15 novembre dello stesso anno, che non ci fossero «allo stato le condizioni per il trasferimento dei porti abruzzesi» sotto Civitavecchia. Delrio non chiudeva però definitivamente il discorso, ma lo rinviava in attesa che si creassero «le condizioni per una diversa maturazione della problematica». In realtà Delrio temeva per la neonata riforma che, ridisegnando le autorità portuali, aveva sollevato forti obiezioni da parte di alcune regioni. UNA NUOVA RIFORMA. Ora il governo Conte, attraverso il sottosegretario Rixi, starebbe pensando di rimettere mano al testo. Dunque potrebbero ricrearsi le condizioni descritte da Delrio. Ma, dicono le imprese e i sindacati abruzzesi, bisogna che tutto si muova in fretta, soprattutto in previsione del decollo delle Zes: «Il segnale è chiaro: le Zes stanno per partire e non sono a tempo indeterminato (la durata è di 7 anni più 7, ndr.), la questione tempo è fondamentale. Gli operatori esprimono urgenza perché, nella mancanza di chiarezza sulle competenze, l'erogazione delle risorse dell'autorità di sistema stenta a decollare limitando investimenti nei porti abruzzesi, necessari al pieno svolgimento delle attività imprenditoriali».«La Zes nella sua finalità normativa», insistono imprese e i sindacati, «interverrà anche per valorizzare lo sviluppo del traffico merci tra i due mari Tirreno e Adriatico: la posizione geografica di Lazio e Abruzzo risulta particolarmente favorevole e altamente funzionale agli obiettivi di sviluppo dei trasporti intermodali tra la Penisola Iberica e l'area Balcanica, l'est Europa e il Medio Oriente. In quest'ottica un'unica Autorità di Sistema Portuale non solo è la soluzione più coerente con la Zes, ma faciliterebbe il riconoscimento, da parte della Commissione Europea, di un corridoio Barcellona-Civitavecchia-Ortona-Pescara-Ploce tra le reti transeuropee dei trasporti». ZES E AUTORITÀ PORTUALE. Nel frattempo l'introduzione della Zes ha sollevato qualche dubbio nelle forze di maggioranza che pure avevano promosso l'intesa. Se ne è fatto portavoce il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci, che è favorevole a una politica dei due tempi: subito la Zes con Ancona e poi nel medio periodo il passaggio di Autorità o la semplice alleanza con Civitavecchia. Di diverso parere l'ingegner Antonio Nervegna, con Euclide Di Pretoro, promotore del corridoio Tirreno Adriatico: «Non ci sarebbe alcun ritardo per la Zes se venissero coinvolti i due ministri: Lezzi e Toninelli con la richiesta di coordinarsi nei tempi e nei modi: è loro dovere».
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