ROMA Sale la tensione dei sindacato sul futuro di Alitalia che hanno proclamato uno sciopero di 24 ore del trasporto aereo martedì 21 maggio. Del resto per il rilancio della compagnia, serve almeno un altro mese, quindi si va a giugno per l'offerta definitiva con il piano. La lettera di Gianfranco Battisti ai commissari in cui si spiega la difficoltà a trovare altri partner oltre Fs, Delta e il Mef, sarebbe pervenuta al Mise. Ieri pomeriggio il capo di gabinetto Vito Cozzoli ha incontrato i commissari Enrico Laghi, Stefano Paleari, Daniele Discepolo ai quali avrebbe comunicato che Luigi Di Maio ha avocato l'esame della missiva per compiere valutazioni: entro domani farà conoscere le sue determinazioni sul periodo ulteriore da concedere a Fs che per domani pomeriggio a Roma, avrebbe convocato un vertice con gli emissari di Delta in arrivo da Atlanta assieme ai tanti consulenti per far avanzare il piano.
E' una fase di grande incertezza visto che ci sarebbe la soluzione per completare la newco: l'ingresso di Atlantia che però subordina la partecipazione al disgelo dei rapporti con il governo. L'incertezza alimenta la tensione sociale con la mobilitazione fra tre settimane decisa dalle sigle Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporti. Le motivazioni della protesta sono le stesse del precedente sciopero: le difficoltà del settore e la crisi di Alitalia.
MOBILITAZIONE
Alla base dello sciopero, il secondo dopo quello di 4 ore dello scorso 25 marzo - spiegano unitariamente le quattro organizzazioni sindacali in una nota - la situazione Alitalia, arrivata alla fase conclusiva della procedura di amministrazione straordinaria senza che nulla lasci presagire, al di là delle dichiarazioni d'intenti, una chiusura senza impatto sul lavoro, in termini di esuberi e tagli al costo del lavoro. Inoltre c'è la questione del Fondo di solidarietà del settore, che ha permesso di gestire le crisi passate. Manca anche una concreta legislazione nazionale per il sostegno del settore, che contrasti il dumping contrattuale e che preveda l'applicazione del contratto del trasporto aereo e di regole chiare, a salvaguardia dell'occupazione e dei salari». «Lo sciopero - ricordano infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo - coinvolgerà, ad eccezione dei controllori di volo, tutti gli addetti del settore, piloti e assistenti di volo, tecnici della manutenzione e personale di terra delle compagnie aeree, gli addetti all'handling, al catering e delle gestioni aeroportuali».
Fin qui le organizzazioni degli 11 mila dipendenti preoccupati per la mancanza di soluzioni. Del resto Battisti dallo scorso autunno sta lavorando per costruire un'operazione di mercato che assicuri un ritorno dell'investimento. Il manager ha consolidato i rapporti con Delta riuscendoli a farli impegnare con un investimento iniziale di 100 milioni. Poi c'è lo stato che può convertire parte del prestito a fronte di un 15%. Tra Fs (30% che potrebbe all'occorrenza salire al 35%), Delta (15% di partenza) e il Mef si arriva a circa il 65%: manca un 35% che potrebbe essere sottoscritto da Atlantia a condizione che M5S rinneghi il giudizio negativo. C'è da dire che siccome l'esclusiva è stata ottenuta da Fs, eventuali nuovi partner devono essere graditi dalle Ferrovie. Di qui l'esclusione del gruppo Toto che, al netto delle varie smentite e precisazioni, si sarebbe autocandidato e non sarebbe nemmeno gradito a Delta.
Il coinvolgimento di Atlantia sboccherebbe la formazione della cordata. Ma l'imminenza delle elezioni fa sì che il disco verde possa arrivare dopo il 26 maggio nonostante la Lega faccia pressing per accelerare una soluzione. Il nuovo termine non potrà slittare oltre la prima decade di giugno, e a quel punto sarà una corsa contro il tempo perchè comunque il gruppo autostradale vorrà condividere il piano finale concordando la governance visto che ha un expertise nel campo del trasporto aereo.