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Data: 01/05/2019
Testata giornalistica: News-town
CTGS, la denuncia di Palumbo e Romano: il figlio dell'amministratore unico Pignatelli è stato nominato direttore d'esercizio

Questione di famiglia, verrebbe da dire.

"Con sgomenta incredulità, carte alla mano, apprendiamo che l'ingegner Daniele Pignatelli, figlio dell'amministratore unico del Ctgs Dino Pignatelli, è stato nominato dal direttore d'esercizio Pier Paolo Grassi quale suo sostituto", denunciano Stefano Palumbo, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, e Paolo Romano, capogruppo del Passo Possibile.

Una possibilità che il decreto ministeriale del 18 febbraio 2011 concede "previo benestare dell'azienda esercente", nella fattispecie dunque dell'amministratore unico.

Appare pertanto del tutto evidente come "tale nomina risulti gravemente inopportuna e in palese conflitto di interesse - l'affondo di Palumbo e Romano - dal momento che siamo in presenza di una società pubblica, interamente partecipata dal Comune, gestita con fondi pubblici. Aggiungiamo, per completezza di informazione, che lo stesso Grassi, nominato direttore di esercizio degli impianti sciistici del Gran Sasso ad ottobre dello scorso anno (quindi sotto la presidenza dell'ingegner Dino Pignatelli), solo un mese prima, cioè a settembre, partecipava, in partnership con lo stesso Pignatelli, ad una gara per la progettazione di una seggiovia da realizzare nel Comune di Roccamorice".

Dunque, i consiglieri d'opposizione si domandano "come il sindaco dell'Aquila possa essere all'oscuro di tutti questi particolari, di cui certamente il Consiglio comunale, che pure ha l'obbligo di esercitare un'azione di controllo sulle società partecipate, non è mai stato informato. Per parte nostra riteniamo doveroso, alla luce degli inquietanti fatti finora emersi, investire della questione la quinta Commissione consiliare, Controllo e Garanzia, e inviare una segnalazione all'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione, per le opportune valutazioni di merito".

D'altra parte, già in precedenza, il Ctgs aveva presentato situazioni che "avevamo rilevato come anomale e in conflitto di interesse, quando l'allora dirigente comunale del settore Valorizzazione e Controllo delle società partecipate, avvocato Domenico de Nardis, era stato nominato dal sindaco Pierluigi Biondi commissario dello stesso Centro turistico del Gran Sasso, in pratica, al contempo, controllore e controllato", ricordano Palumbo e Romano.

Questa volta però si è andati addirittura oltre, "dato il rapporto di stretta parentela tra due cariche apicali all'interno di una società a controllo pubblico, circostanza che rappresenta un incredibile inedito in città".

Tra l'altro, già la nomina di Dino Pignatelli come amministratore unico aveva fatto parecchio discutere. Pignatelli non mancava certo di competenze: vecchia conoscenza del Gran Sasso, era stato a lungo direttore tecnico del Ctgs e direttore d’esercizio della funivia. Al momento della nomina, però, era ‘rapeway operation director’ della Monte Magnola Impianti srl della famiglia Bortolotti, società che gestisce la stazione di sport invernali di Ovindoli, nel cuore del Parco regionale Sirente Velino, competitori, a tutti gli effetti, del Centro turistico del Gran Sasso. E non solo: giusto due anni prima, la famiglia Bortolotti – componente del consorzio 'La Compagnia degli Appennini' – aveva confermato l’interesse a prendere in gestione, con altri operatori abruzzesi, la stazione di Campo Imperatore, all’epoca in cui la giunta Cialente era intenzionata a privatizzare il Centro turistico. Erano più che interessati anche i fratelli Lallini che, da tempo, gestiscono la stazione di Campo Felice, della cui società Dino Pignatelli, stando al curriculum depositato al momento di presentare domanda per essere inserito nell’albo degli amministratori delle società partecipate, è stato dirigente.

Un intreccio piuttosto intricato.

Tra l’altro, Pignatelli aveva firmato un progetto per il così detto secondo arroccamento sul Gran Sasso, di cui si parla da tempo, con la cabinovia Fossa di Paganica-Monte Scindarella e la sostituzione completa degli impianti di Montecristo, lo stesso usato dal sindaco Biondi nella conferenza stampa tra il primo e il secondo turno delle amministrative per spiegare le azioni che avrebbe messo in campo per il rilancio del Gran Sasso [qui].

La replica dell'amministratore unico Dino Pignatelli

In una nota indirizzata al sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, l'amministratore unico del Ctgs Dino Pignatelli spiega che, in effetti, "il Direttore d’Esercizio Titolare Ing. Paolo Grassi ha nominato il suo sostituto nella persona dell’Ing. Daniele Pignatelli, figlio del sottoscritto amministratore Unico, in possesso delle abilitazioni richieste per tale incarico (cat. A impianti a fune). La nomina che doveva essere fatta entro 90 gg. dalla nomina del titolare è stata realmente fatta nei giusti tempi ma è stata appositamente ritardata per cercare un eventuale altro nominativo in quanto la nomina surrichiamata avrebbe potuto far nascere immotivate illazioni, ma di fronte alla necessità di definire con urgenza tale nomina per non esporre il D.E. Ing. Grassi alla non osservanza delle norme ho accettato pur raccomandando all’Ing. Grassi stesso di sostituirlo una volta trovato un elemento terzo adeguato a tale incarico".

Aggiunge Pignatelli: "Premetto che la nomina, ribadisco fatta dall’Ing. Grassi, non è retribuita e quindi non comporta esborsi da parte della Azienda che nella fattispecie ha solo preso atto ed accettato momentaneamente per evitare problemi sui tempi di definizione della segnalazione. La possibilità di nominare un sostituto, che deve avere tutte le qualifiche analoghe al titolare, è complessa proprio perché in Regione esistono solo tre Ingegneri con le caratteristiche richiamate ovvero oltre al dimissionario Ing. Cordeschi (che dimessosi da titolare non credo avrebbe accettato di rientrare da sostituto) l’Ing. Paolo Grassi e l’Ing Daniele Pignatelli. Pertanto nelle more della ricerca in una regione confinante di un Direttore d’esercizio avente le caratteristiche richieste e disposto ad accettare una carica gratuita con gli oneri connessi fra cui la reperibilità, gioco forza ho avallato la nomina pur sapendo le critiche alle quali sarei stato sottoposto conoscendo il clima di sospetto caratteristica di alcuni esponenti politici che puntualmente sono arrivate. Detto questo non credo di dover dire altro, sono pronto ad affrontare con serenità la Commissione Consiliare o chiunque altro abbia necessità, e titolo, di sentirmi".

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