Iscriviti OnLine
 

Pescara, 23/11/2024
Visitatore n. 740.930



Data: 03/05/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il caso Gran Sasso - «Commissario ok ma soltanto per fare i lavori». Chiusura del tunnel, Legnini dà voce al centrosinistra «Subito le risorse per mettere in sicurezza l’acquifero»

L'AQUILA Sì al commissariamento, a patto che non si traduca in uno «scarico di responsabilità» e, dunque, limitato alla sola esecuzione dei lavori; garantire lo stanziamento delle risorse per la messa in sicurezza, ovvero dei duecento milioni in un triennio già quantificati dal lavoro della commissione tecnico-istituzionale della passata legislatura; revocare la decisione di chiudere il traforo il prossimo 19 maggio. Il centrosinistra in Regione scende in campo nella delicatissima partita dell'acquifero del Gran Sasso. Lo fa con un documento molto propositivo di cui si chiede l'approvazione in una prossima seduta straordinaria sul tema, da convocare. Una mossa che ha implicazioni di carattere politico («Invitiamo Marsilio a prendersi le sue responsabilità» ha detto Giovanni Legnini), ma anche lo scopo di proporre una exit strategy che parte dalla delibera approvata dalla passata giunta il 25 gennaio scorso, quella che fissa un programma operativo impugnato da Strada dei Parchi dinanzi al Tar - e arriva alla richiesta al governo di individuare quanto prima la copertura finanziaria per gli interventi. A questo proposito la deputata pd Stefania Pezzopane ha annunciato un'azione del gruppo in ambito parlamentare: un disegno di legge, che poi nel percorso si tradurrà in emendamenti, per tratteggiare una linea d'azione chiara, «cosa che fino ad ora il governo non ha fatto», «un provvedimento organico con adeguata copertura».
PASSAGGI
L'obiettivo immediato è chiaro: scongiurare la chiusura del traforo, che SdP fissa nel 19 maggio ma che, come ha detto il vice presidente Mauro Fabris al Messaggero, potrebbe essere revocata con un segnale chiaro dal governo. Ergo: la nomina di un commissario. In realtà il centrosinistra, rappresentato ieri da Legnini, Dino Pepe, Silvio Paolucci, Americo Di Benedetto, dalla Pezzopane e dall'ex presidente vicario Giovanni Lolli, sul punto si è mostrato scettico. «Non siamo contrari ha spiegato Legnini ma il commissario deve essere limitato alla sola esecuzione. Già abbiamo avuto un commissario tuttofare (Balducci, ndr) che non ha risolto i problemi. Un altro conto è pensare che il commissario si sostituisca per tutti i poteri». Legnini ha fatto riferimento alla recente norma dello Sblocca cantieri («Sottolineo cosiddetto Sblocca cantieri, visto che li blocca» ha ironizzato) che prevede la possibilità di nomina di commissari per le emergenze. «Non vogliamo, però ha aggiunto che diventi un modo per allontanare le responsabilità».
Nel documento si sostiene che va aumentata la partecipazione, aprendo ai sindaci e alle associazioni datoriali e sindacali; che bisogna trovare forme più efficaci per informare i cittadini sul monitoraggio delle acque; che si deve revocare la chiusura del traforo perché «avrebbe conseguenze disastrose», che va rafforzato il protocollo già in vigore per la comunicazione e gli avvisi preventivi. Lo scetticismo sul reperimento delle risorse, generato da un governo che finora ha sottratto all'Abruzzo 80 milioni dalla messa in sicurezza delle autostrade, direzione ponte di Genova e 75 dalla ricostruzione, direzione Catania («Vanno rimessi» ha detto Legnini), secondo il centrosinistra va superato: «E' impensabile che non si trovino fondi per una emergenza primarissima che peraltro riguarda anche la necessità di non poterci permettere figuracce con la comunità scientifica internazionale».
Lolli ha confessato di avere dubbi sul fatto che Strada dei Parchi possa davvero chiudere il traforo: «È un concessionario, gestisce un servizio pubblico. Ma ritengo che sia stata una minaccia utile a sollecitare l'intervento del Governo e della Regione a fare la sua parte, come ha fatto fino in fondo nella precedente legislatura».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it