L'AQUILA L'aquilano Maximilian Di Pasquale è il nuovo dg di Tua. È stato nominato dal Cda, con decorrenza 1 maggio, al posto di Giuseppe Cassino. Cambia radicalmente l'asse di comando della società unica di trasporto regionale. Di Pasquale lavorerà in tandem con il presidente Gianfranco Giuliante, espressione della Lega, scelto dopo le dimissioni di Tullio Tonelli, su cui si è abbattuta la scure dell'Anac a causa dell'inconferibilità dell'incarico. La scelta del nuovo dg è ricaduta su un interno - Di Pasquale è dirigente - per evitare l'aggravio di costi e per dare immediata operatività all'incarico attraverso una figura che conosce profondamente le dinamiche aziendali. Tra gli obiettivi primari e più immediati c'è quello di riorganizzare i processi interni per aumentare il grado di integrazione in una realtà non omogenea territorialmente, frutto della fusione di diverse realtà aziendali (Gtm, Arpa, Sangritana). C'è poi da sciogliere il grande nodo del piano dei servizi minimi, con il caso della L'Aquila-Roma, linea che, secondo il piano redatto dal centrosinistra dovrebbe passare, con Sangritana, al mercato commerciale. Da quello che filtra, però, il nuovo governo regionale vorrebbe ricomprendere la tratta tra quelle essenziali, e quindi a contribuzione, facendo leva sulle sue peculiarità (assenza di collegamenti alternativi e utilizzo massiccio da parte dei pendolari). Tra i primi atti della nuova governance di Tua ci sarà anche la riduzione dei costi di produzione, con alcune idee da condividere con sindacati e Regione. Si cercherà anche di aumentare l'attenzione dell'esterno nei confronti dell'esterno, ad esempio sulle necessità dell'utenza e sulla comunicazione dei servizi. Di Pasquale ha 46 anni ed è materialmente il dirigente che si è occupato della pianificazione economico-finanziaria degli affidamenti in house, insieme all'ex dg della Regione Vincenzo Rivera. Ha costituito in Tua il servizio di programmazione e controllo gestione. Il suo know-how, il possesso delle competenze e delle informazioni nodali per la gestione, ha spinto la Regione a puntare sul suo profilo con la logica della continuità.