Gentile redazione, nella lettera pubblicata domenica inviata dal consigliere Roberto Jr Silveri, sono contenute affermazioni che non corrispondono al vero. Il mantra delle tariffe. La tariffa applicata da Strada dei Parchi su A24 e A25 è dodicesima, tra le diciannove altre autostrade di montagna. Lo ripetiamo da mesi, sul nostro sito pubblichiamo tutti gli anni la classifica aggiornata dei costi chilometrici di tutte le concessionarie, ma evidentemente non basta. Il mantra, la chiacchiera non si placa. Anche ai livelli istituzionali. Oltretutto per dirla fino in fondo: questa è la sola autostrada che per 1 euro che incassa, 57 centesimi li versa allo Stato. Perché è la prima concessione assegnata in gestione con una gara europea, che prevede un vantaggio alla parte pubblica. Ecco perché se Silveri riesce a convincere il ministero a ridurre le tariffe ha il nostro plauso sincero. Il discorso traforo. Per attraversare il Monte Bianco: si viaggia a 70 km orari, non da oggi. Non solo, si va tutti in fila e distanziati a 150 metri. Per passare sotto il Traforo del Monte Bianco si devono comunque sborsare 45 euro (auto classe A). Per capirci, rispetto al Gran Sasso, il traforo del Monte Bianco è più lungo di circa 600 metri. Ha però una sola galleria contro le due dell'A24. Si pagano 28 euro per passare sotto il San Bernardo, che di gallerie ne ha due come da noi ma il cui traforo è invece la metà del Gran Sasso, circa 5,7 km. Dunque, un po' più lungo di quello di Cocullo sull'A25. Veniamo a noi. I trafori di A24 e A25 hanno tariffe neanche paragonabili al Bianco e al Frejus o anche agli altri trafori nazionali. Si attraversa il Gran Sasso sull'A24 pagando 2 euro 20 centesimi. Mentre per passare sotto a quello di Cocullo, 5 km circa di traforo, si spendono 1 euro e 4 centesimi circa (2,08 andata e ritorno). Eppure, abbiamo gli stessi livelli di controllo e migliori standard di sicurezza. Abbiamo un centro operativo che monitora con centinaia di telecamere ciò che accade sotto le gallerie. Personale in servizio h24. Monitoraggi in tempo reale di aria, forza del vento e inquinamento da CO2 dentro le gallerie. In più solo per il Gran Sasso ci sono ben due squadre antincendio di SDP, che dispongono anche di moto con estintore, sempre pronte ad intervenire 24 ore su 24 e tutti i giorni dell'anno. Ecco perché appare grottesco e fuorviante paragonare questa infrastruttura ad una strada statale. In Abruzzo e sul massiccio del Gran Sasso poi, dove, a detta del gestore pubblico Anas, la statale non potrebbe ospitare neanche un tir per il rischio crolli. Capitolo lavori. Oggi A24 è l'unica struttura pubblica di grande impatto che nel cratere dell'Aquila già da sei anni ha riparato i gravi danni ai piloni provocati dal terremoto. Ed ha adeguato le strutture. Sottolineiamo al consigliere che l'A24 nemmeno nelle ore successive al sisma ha mai chiuso. È stata infatti l'unica infrastruttura sempre aperta e percorribile. Qui sono passate le colonne di soccorso verso la città, già nella notte del terremoto dell'Aquila. Su A24 e A25 la concessionaria si è battuta per realizzare il primo intervento di Messa in sicurezza Urgente dei viadotti. Duemila pile sono state dotate di un sistema a culle di acciaio che evita, in caso di sisma, il ripetersi del fenomeno dello sganciamento dei viadotti (scalino). Un lavoro costato 170 milioni dei quali 111 di risorse proprie. Completato in poco più di un anno tra il 2017 e il 2018. Ora per fare queste cose è necessario aprire cantieri. La sicurezza richiede impegno, coraggio, perseveranza e pazienza, anche verso le critiche istituzionali ingenerose. Le promesse mancate. Le fake news quotidiane. Che qui hanno inquinato gli animi per davvero.I lavori sui viadotti. In questi giorni, nei due crateri sismici dell'Aquila e Val Pescara ci avviamo a realizzare un lavoro mai fatto altrove. Far diventare anti-sismici due grandi viadotti. Quelli che l'esperienza ci ha indicato come più esposti alle scosse. Per questo sostituiremo appoggi e impalcati. In alcuni casi alzeremo fisicamente gli impalcati dei viadotti con potenti gru. Una operazione delicatissima. È bene sottolineare che se su A24 e A25 stanno partendo due cantieri pilota, ciò avviene a dispetto delle promesse nazionali mancate. Dove risorse abruzzesi per la messa in sicurezza si sono smarrite nelle pieghe delle manovre nazionali. Eppure, noi ci stiamo muovendo. Apriamo i cantieri. Sappiamo che il tempo passa, ne è passato troppo, e il sisma non attende i comodi della burocrazia e della politica. Ma dobbiamo anche constatare che prima dei cantieri sono ripartite le polemiche. È come se a dieci anni dal sisma, in nome della polemica quotidiana, avessimo smarrito il senso della parola prevenzione.
(*) Ufficio stampa Strada dei Parchi