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Data: 26/05/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Treni della ex Fcu, stop per 20 giorni. Per il passaggio del servizio a Rfi

«Ci siamo, dopo tanto tempo». Da Marco Bizzarri, segretario generale Filt Cgil Umbria, arriva la conferma: ormai per il passaggio di Fcu a Rete Ferroviaria Italiana è questione di pochissimi giorni. Intanto, prende sempre maggiore consistenza l'indiscrezione che per consentire il perfezionamento dell'operazione e la formazione del personale il servizio commerciale da Città di Castello a Perugia Ponte San Giovanni verrà sospeso da lunedì 10 giugno. Riprenderà, sempre dando credito agli spifferi di radio rotaia, il 1° luglio. Ancora una volta, messi a dura prova, vittime della solita carente comunicazione ufficiale i viaggiatori che scendono dall'Altotevere al capoluogo di regione. Venti giorni necessari per adeguare agli standard del nuovo gestore i dipendenti che cambieranno casacca e per intervenire lungo la linea, sistemando - si mormora nell'ambiente - scambi e qualche curva. Nonostante il silenzio dell'azienda, tra gli addetti più d'uno è convinto che questo pit stop, per altro ineludibile, potrebbe consentire, alla riapertura, il superamento di una delle maggiori criticità attuali, portando la velocità di punta da 50 a 70 chilometri orari. Venti giorni per mettere a fuoco problematiche di natura organizzativa e non solo. «Non ci saranno sconvolgimenti, ma quante più conferme possibili», tranquillizza Bizzarri. «Con il cambio di contratto vanno visti orari e sedi di lavoro» nell'ambito di «un confronto abbastanza serrato con Rfi», avviato venerdì dalla riunione tecnica di Foligno. Passaggio inevitabile di un «percorso positivo che mette al riparo l'ultimo pezzo di trasporto umbro finito sotto la pioggia senza l'ombrello». Prologo di un «progetto di prospettiva che valorizza un patrimonio infrastrutturale della nostra regione». Non forza la mano il segretario di Filt Cgil ed ipotizza ricadute dal punto di vista occupazionale. «Per l'organizzazione di Rfi mancherebbe personale, potrebbe essere l'occasione per il rientro di umbri impegnati altrove o per nuove assunzioni». Soddisfatti ma non troppo gli utenti. «Ben venga Rfi se porterà un miglioramento del servizio», premette Annalisa Costa, presidente del Comitato pendolari stufi, diventato in poco tempo cassa di risonanza di lamentele e proteste diffuse. Ancora è in attesa di una risposta alle mail nelle quali sollecitava l'incontro, concordato con BusItalia, per la concertazione degli orari. Adesso, l'imminente chiusura è motivo di ulteriori preoccupazioni. «Chiediamo di essere informati in tempo di eventuali decisioni: quando sospenderanno i treni? Per quanto tempo? ». Ed ancora. «Come verrà organizzato il trasporto sostitutivo?». Domande che ad un paio di settimane dal d day attendono una risposta urgente e, soprattutto, rassicurante per una clientela che si sente sola ed abbandonata. «Temiamo che la chiusura anticipata della legislatura regionale annulli i risultati raggiunti e ci faccia perdere i contatti che non senza fatica ci eravamo costruiti», confessa Annalisa Costa.

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