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Pescara, 23/11/2024
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Data: 28/05/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Grillini sotto choc «Adesso faremo opposizione dura»

PESCARA «Questo 13 per cento riflette un trend europeo-nazionale. Noi, poi, con una lista sola e 32 candidati abbiamo gareggiato contro 6 liste e 192 candidati del centrodestra e tre liste di centrosinistra con quasi cento persone. Se andiamo a vedere con il Pd non c'è poi una grande differenza, paghiamo lo scotto di non andare in coalizione». È l'analisi, in serata, della candidata grillina Erika Alessandrini, ingegnere edile di 39 anni, davanti alla sconfitta elettorale. Un terremoto.
La vittoria al primo turno di Carlo Masci riporta i 5S nel loro territorio più consono: l'opposizione. «Faremo un'opposizione molto seria, staremo sul pezzo, questa bellissima squadra ha tanta voglia di andare avanti ed è prontissima a vigilare sulle tantissime promesse: aspettiamo il bel tempo per vedere la bandiera blu in mare, i droni nelle periferie che girano per garantire la sicurezza, le tasse abbassate nonostante il pre dissesto. Domani (oggi, ndr) mi sveglierò e vedrò una Pescara con gli alberi piantati e i parchi». Promesse di Masci, «l'eterno secondo» come lo apostrofa Alessandrini. Eletto con «il traino della Lega e non per le capacità del sindaco e le vicende del territorio. Ora la Lega avrà un potere molto forte all'interno della giunta» dice Enrica Sabatini nel suo ultimo giorno da consigliere comunale. È stata la candidata sindaco nel 2014 (prese il 16%), ora ha lasciato la politica attiva e ha preso altre strade: è diventata socia della piattaforma Rousseau.
Il candidato consigliere Renato Marchetti, 22 anni, il più giovane della lista, ammette: «Questa campagna elettorale che mi ha insegnato molto dal punto di vista umano e politico. Ho scoperto persone speciali che possono dare molto alla città, anche all'opposizione». «La nostra squadra ci sarà sempre, fino all'ultimo giorno» prosegue Romeo Caputo, ex poliziotto con missioni internazionali. Infine Paolo Sola parla di «assicurare un controllo di questa amministrazione».
IL POMERIGGIO CHOC
Ma c'è il prima, un pomeriggio tra choc e incredulità. Alle 15 nella sede elettorale del M5S la delusione era palpabile, ancor prima della performance dell'ingegnere grillina. La batosta delle Europee era un cattivo presagio. E così è stato. Il terzo posto non soddisfa. Sta stretto a chi ha accarezzato il sogno di governare la città. Per l'ingegnere edile non sono bastati le visite e i selfie con il vice premier Luigi Di Maio, il sindaco di Roma Virgina Raggi, con Casaleggio junior e il ministro della difesa, Elisabetta Trenta che con la candidata sindaco ha visitato, quasi portone per portone, i quartieri popolari della città parlando con gli abitanti affacciati da balconi e finestre.
«Che Caporetto» aveva esclamato a caldo ieri pomeriggio Marchetti, studente della Bocconi dove studia Giurisprudenza. Poi rivolto a un altro candidato aveva detto: «Tu l'avevi previsto». La batosta elettorale è una doccia fredda per tutti. Sono le 19 ed Erika Alessandrini ancora non si è vista alla sede elettorale di corso Vittorio Emanuele dove vagano candidati, attivisti e simpatizzanti. «E ora vadano loro a fare le battaglie in Consiglio comunale» dice, di getto, Caputo. «Ci siamo esposti sull'area di risulta, sulla Soget, anche rischiando querele» aggiunge un attivista. I voti nelle urne non ci sono stati, o almeno non sono stati quelli che i grillini si aspettavano. Nel 2014 il M5S prese a Pescara 15,14% con Enrica Sabatini candidata sindaco (le sue preferenze portano i 5S al 16%). Entra ed esce con un sorriso tirato, avvolta in un piumino invernale nero e rosso, la deputata Daniela Torto. Fa freddo e Pescara e nell'enclave grillina c'è il gelo. «Preferisco non dire nulla, bastano le dichiarazioni del mio collega Andrea Colletti» dice la Torto. Il deputato Colletti, avvocato, è davanti alla sede con il suo samoiedo Nuuk, e ammette: «Siamo in linea con il risultato nazionale. È come se ci avesse buttato giù il dato nazionale di grande flessione. A livello locale si è perso anche il voto d'opinione». Ora cosa fare? «Dobbiamo essere più incisivi con la nostra azione sia di governo che comunicativa».

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