GIULIANOVA Sarà ballottaggio fra Jwan Costantini, candidato sindaco del raggruppamento civico, e il leghista Pietro Tribuiani, candidato ufficiale dei partiti del centrodestra. Un esito già chiaro nel corso del pomeriggio, ma gli scrutini in diverse sezioni sono andati avanti a rilento, con intoppi di ogni genere e i rislultati ufficiali sono arrivati solo nel corso della notte. Il ballottaggio fra Costantini e tribuiani poteva sembrare scontato alla vigilia, ma non certo in questi termini, cioè con la prevalenza piuttosto netta di Costantini. Come non era affatto scontato che il candidato del Cittadino Governante e di altre due liste civiche Franco Arboretti arrivasse a sfiorare il ballottaggio, piazzandosi poco al di sotto del risultato di Tribuiani . Sono questi i dati principali che emergono dal primo turno elettorale, insieme ad un altro che, considerata la storia politica di Giulianova, ha del clamoroso: il Pd non elegge nessun rappresentate in consiglio comunale. Dal travaglio del centrosinistra, con il tentativo fallito di dare vita a un'alleanza larga che comprendesse tutto lo schieramento, nessuno si aspettava una grande performance dal candidato sindaco del Pd Gabriele Filipponi, ma probabilmente nemmeno un risultato così deludente, anzi, una vera Caporetto. Evidente il drenaggio di voti dall'area Dem verso Arboretti, ma non solo, visto che nelle liste che sostengono Costantini ci sono alcuni candidati che vengono dal centrosinistra, prima fra tutti Federica Vasanella, ex capogruppo del Pd in consiglio comunale. Con il ballottaggio si apre un'altra partita, ma intanto il primato di Costantini è estremante significativo. Rapprensta, tanto per cominciare, non solo il successo personale dell'ex coordinatore giuliese di Forza Italia - poi commissariato quando si è rifiutato di seguire le indicazioni del suo partito che ha appoggiato Tribuiani - ma anche una vittoria della società civile sui partiti. Il raggruppamento civico di Costantini ha sicuramente tratto la sua forza dall'elettorato di centrodestra - che si rivela largamente maggioritario nella ex roccaforte rossa d'Abruzzo - ma si è rivolto con spirito realmente civico anche ad altre aree politiche, alla cittadinanza in generale che ha ricambiato con un massiccio apporto di voti. Durante lo spoglio, in mezzo all'altalena dei voti che arrivavano dalle sezioni, Tribuiani è stato insidiato a lungo da Arboretti, che a un certo punto sembrava averlo addirittura superato. Il successo del leader del Cittadino governante che induce a una riflessione: non c'è la controprova, naturalmente, ma se si fosse raggiunta l'alleanza del centrosinistra al ballottaggio ci sarebbe probabilmente andato lui e non Tribuiani. Risultato a dir poco deludente anche per i 5 Stelle che, al pari del Pd, non siederanno nel prossimo consiglio comunale.