Non c’è solo una nuova maggioranza, nel consiglio comunale di Pescara. C’è molto di più. Ci sono storie che l’analisi attenta del voto può portare in superficie.
Intanto: non è stato eletto nessuno dei candidati in quota Luciano D’Alfonso, tutti bocciati, tutti a casa. A cominciare dal capogruppo del Pd ed assessore anche se per pochi mesi Marco Presutti, nonostante il suo buon risultato (444 voti). Non è stata eletta la fedelissima Pina Piccaluga, bocciata con soli 37 voti, né Annalisa Libbi (254 voti). Quindi fuori, non solo dal partito ma anche dal consiglio comunale l’ex governatore dell’Abruzzo.
Resta a casa anche l’ex vice sindaco ed ex braccio destro di Dalfy Enzo Del Vecchio, che incassa solo 236 voti ma lui in fondo se l’aspettava. Anche se un colpo così poi è sempre difficile da digerire, tanto che ieri su Facebook ha postato un pensiero un po’ amaro:
“Ma quanto sono salutari le elezioni – ha postato il baffuto ex vice sindaco – Democraticamente eleggono la classe dirigente e democraticamente, soprattutto se prendi pochi voti e verificabili, ti fanno scoprire quanti falsi amici ti rincorrevano”.
Restano a casa altri dalfonsiani di ferro come Moreno Di Pietrantonio (518 voti) e Danielle Mastrangelo (145 voti).
Vengono invece eletti i consiglieri sponsorizzati da Antonio Blasioli: Pietro Giampietro e Stefania Catalano nel Pd e Mirko Frattarelli nella lista “Sclocco sindaco”.
E con le elezioni di domenica scorsa, la storia politica di Dalfy sembra incamminata verso il tramonto, tanto che comincia a correre voce, nel caso di prossime elezioni politiche, di un suo passaggio nel centrodestra. Sembra invece improbabile che lui possa aver aiutato a vincere, già a partire da queste elezioni, il candidato di Forza Italia Carlo Masci. Anzi, a leggere i risultati, è davvero escluso: Masci ha vinto col 51,33 per cento dei voti, quasi il 2 per cento in meno delle liste che lo sostenevano, che hanno preso il 53,27 per cento dei voti. Quindi qualcuno ha tradito, o ha utilizzato il voto disgiunto o tutte e due le cose insieme.
Ieri, durante la trasmissione di Rete8
Ma anche facendo una comparazione del voto delle Europee con quello delle amministrative viene fuori che mancano all’appello circa 15 mila preferenze. Il Movimento 5 stelle, per esempio, è quello che perde di più: è passato dai 12.634 voti delle Europee ai 7.500 delle comunali. Ma anche la Lega non scherza: prende 18.966 voti alle Europee e soltanto 13mila e passa voti alle comunali, circa sei mila in meno. Stessa sorte per il Pd, che perde quasi 4 mila voti, passando dai 13.039 delle Europee ai 9.330 delle elezioni comunali.
L’unico partito che invece aumenta i voti alle amministrative di Pescara è Forza Italia (e questo forse si spiega solo con un regalo proveniente da altre forze politiche), che prende 6.899 voti alle Europee e sale a 7.597 voti alle amministrative. Un fenomeno in controtendenza e piuttosto anomalo. Sarebbe interessante capire chi è stato l’insolito benefattore.
Resta fuori dal Consiglio comunale Gianni Teodoro dopo circa 22 anni ininterrotti. Un duro colpo per tutti i Teddyboys che con la giunta Alessandrini avevano addirittura schierato la figlia (di Gianni) Veronica, suscitando un mare di polemiche. Lei, finita l’esperienza politica, si è data alla pole dance (che non è una nuova danza politica).
Resta fuori l’ex assessore della giunta Alessandrini Giuliano Diodati, che aveva abbandonato il Pd per abbracciare Forza Italia. Rientra, soddisfatto, un altro assessore defenestrato, Adelchi Sulpizio, candidato con la Lega (759 voti).
Dura la sorte dei transfughi, anche a Montesilvano dove restano al palo Enea D’Alonzo, Gabriele Di Stefano, Stefania Di Nicola che avevano fatto il salto sul Carroccio i primi due e nella lista di destra ispirata da Lorenzo Sospiri la terza. Non è stata eletta neppure la pattinatrice, Stella Cantelli che alle Regionali era candidata con Legnini e ora con la Lega.
I due transfughi del Pd si mangeranno le mani, visto che in Consiglio adesso di democrat ne entreranno 4 (invece dei due precedenti).
E come in ogni tornata elettorale e dopo-partita che si rispetti, c’è chi fa l’analisi del giorno dopo per poter dire: “Io l’avevo detto”, ma com’è facile dopo aver visto i risultati. E così Gianni Melilla (che non ha mai sopportato Marinella Sclocco), ieri si è prodotto in un commento al veleno sotto un post di Blasioli:
“Caro Antonio resto del l’avviso che andava ricandidato il sindaco Alessandrini. Un sindaco uscente è sempre una risorsa a meno che non si dica che la sua amministrazione ha fatto male. Purtroppo quando prevalgono personalismi e ambizioni infondate si commettono errori gravi. Alessandrini e chi ha lavorato con Lui erano il motivo per riproporsi e vincere. Abbiamo toccato il punto più basso di consenso elettorale a Pescara. Buon lavoro a Carlo Masci pensando sempre al bene della nostra Pescara”.
Insomma, molto più che un pizzico di veleno: in effetti il Pd partiva da molto più in basso e la performance della Sclocco è stata ottima. Senza considerare il fatto che era stato proprio il Pd a non voler ricandidare Marco Alessandrini, come lui stesso ha raccontato a tutti i media.
Ma ecco chi ci sarà in Consiglio comunale. Il più votato è Vincenzo D’Incecco della Lega.
La Lega incassa otto consiglieri: Vincenzo D’Incecco (1023 voti), Marcello Antonelli (931), Gianni Santilli (909), Adelchi Sulpizio (759), Maria Rita Carota (662), Maria Luigia Montopolino (590), Salvatore Di Pino (533), Armando Foschi (505).
Cinque consiglieri Forza Italia: Luigi Albore Mascia (785), Manuela Peschi (586), Eugenio Seccia (584), Claudio Croce (567), Roberto Renzetti (551).
Tre Fratelli d’Italia: Alfredo Cremonese (685), Fabrizio Rapposelli (611), Massimo Pastore (529). Due Pescara futura: Adamo Scurti (399) e Simone D’Angelo (369).
Uno l’Udc: Massimiliano Pignoli (831).
Uno “Amare Pescara”: Berardino Fiorilli (315). A tutti si aggiunge Carlo Masci.
Con Marinella Sclocco entrano, per il Pd 4 consiglieri: Stefania Catalano (997), Giacomo Cuzzi (856), Piero Giampietro (793), Francesco Pagnanelli (686).
Un consigliere per “Sclocco sindaco”: Mirko Frattarelli (198)
Un consigliere per “Città aperta”: Giovanni Di Iacovo (955)
Quattro i consiglieri del Movimento 5 stelle: con Erika Alessandrini Paolo Sola (185), Massimo Di Renzo (172) e Giampiero Lettere (187).
Per la Grande Pescara entra solo Carlo Costantini.