Una bocciatura che arriva come una doccia fredda a gelare le speranze degli imprenditori aquilani. La proroga della restituzione delle tasse sospese, dopo il sisma del 2009, è stata respinta in Commissione. Il Governo, per il momento, ha rimandato al mittente gli appelli del territorio e delle associazioni di categoria. L’ultima speranza resta l’inserimento nel decreto Sbocca cantieri o, al più, nel Decreto dignità. Senza questo paracadute, 124 aziende del territorio aquilano saranno chiamate a versare oltre 76 milioni di euro. Insorge Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, con il delegato alla ricostruzione, Ezio Rainaldi, che ha richiamato «tutte le parti politiche ad assumersi le proprie responsabilità. Il Governo si esprima e lo faccia subito». BOCCIATURA INASPETTATA. «In Commissione è stata bocciata la proroga della restituzione delle tasse sospese. Nonostante le rassicurazioni ufficiose avute dai rappresentanti del Governo, in merito all’iter del procedimento, e gli allarmi e le preoccupazioni lanciate dalle associazioni di categoria nell’ultimo tavolo in Regione, convocato dal presidente, Marco Marsilio e nella conferenza stampa congiunta di Confindustria, Ance e Api, nulla di ufficiale è stato comunicato alle organizzazioni del territorio in merito al percorso normativo e istituzionale che il Governo intende seguire per arrivare ad una definizione positiva della vertenza in atto», evidenzia Rainaldi. «Secondo quanto appreso la bocciatura in Commissione è arrivata per motivi tecnici, poiché l’emendamento sulla proroga delle tasse non avrebbe la necessaria copertura finanziaria secondo l’articolo 81 del Mef. Abbiamo svolto un grande lavoro di relazioni a livello governativo, a partire dalla riunione con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Giorgetti, che sembra aver avuto un seguito tuttora in corso: il che ci porterebbe a essere fiduciosi per quanto stanno facendo gli uffici tecnici che fanno capo alla struttura della Presidenza del Consiglio». Poi, la stoccata alla politica. «Chiediamo ai rappresentanti del Governo, in particolare abruzzesi, di esprimersi ufficialmente, dando le opportune e dovute garanzie sul percorso in atto e sul passaggio in aula del provvedimento con il supermento delle problematiche tecniche relative all’articolo 81», sottolinea Rainaldi. «Dobbiamo sapere, a questo punto, chi sta promuovendo e chi sta ostacolando il processo di soluzione della partita sulla tasse». LA POLITICA PARLI. «I partiti che governano escano allo scoperto e dicano, a chiare lettere, se intendono o meno risolvere il problema», tuona Rainaldi che spiega come «la proroga dovrebbe essere supportata da un tavolo tecnico con l’Europa per far sì che la soglia del de minimis a 500mila euro possa essere affrontata e approvata in Commissione Europea. I tempi sono molto stretti, dato che la proroga scadrà a fine giugno. Il contenitore in cui inserire il provvedimento è lo Sblocca cantieri o, al limite, il Decreto dignità che arriverà in aula a inizio giugno. Passati questi treni, non ci sarà più alcuna possibilità di salvezza. Il richiamo è anche ai rappresentanti locali, in primis al presidente della Regione, Marco Marsilio e al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, dai quali ci aspettiamo una presa di posizione costruttiva e risolutiva, non politica». La posta in gioco è altissima e riguarda 124 aziende, per un valore complessivo di 76 milioni di euro.