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Pescara, 23/11/2024
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01/06/2019
Il Centro
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Quanti ritorni in consiglio: «Tante idee per Pescara». Parlano gli eletti rientrati a Palazzo di città dopo cinque anni. «Che emozione: ecco i nostri progetti per la città». Berardino Fiorilli «Puntare sul sociale e su una mobilità alternativa intelligente. E quando dico così non mi riferisco a 4 piste ciclabili ma alla strada parco, della quale bisogna decidere il futuro, e ai parcheggi dell'area di risulta, che sono la priorità anche per il commercio». |
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PESCARA Tornano in Comune dopo un periodo trascorso fuori dal Palazzo di città. E tornano (in maggioranza) con entusiasmo e voglia di fare, grazie alla spinta ricevuta dagli elettori domenica scorsa. Sono i consiglieri comunali che rientrano in aula dopo un stop forzato (non essendo stati eletti nel 2014) e che negli ultimi cinque anni hanno guardato Pescara con occhi diversi, non da amministratori. «Mi è mancato e sono contento di rientrare, ma in realtà non mi sono mai fermato, ho sempre tenuta alta la guardia con l'associazione "Pescara Mi Piace", sono stato un oppositore esterno», dice Armando Foschi, eletto nella lista della Lega. In questi anni ha visto la città «peggiorare specie per la manutenzione, lo smog e le periferie abbandonate». E dietro ci vede una «mancanza di attenzione» dei consiglieri comunali uscenti che «avrebbero dovuto stimolare la dirigenza dell'ente». Nell'ultimo quinquennio l'amministrazione ha tirato in ballo spesso e volentieri le difficoltà di bilancio ereditate dal centrodestra «ma credo sia stata una foglia di fico. A me non risulta il disastro di cui parlavano e mi stupisce che ora qualcuno dica di aver lasciato una situazione eccezionale dei conti, dopo cinque anni di governo di centrosinistra». Quanto alla scelta della Lega (dopo la rottura con Fratelli d'Italia) «mi hanno chiesto di entrare con loro: mi ci ritrovo a livello ideologico e ci ritrovo il mio passato. Ora», conclude, si dovrà pensare a «sicurezza, degrado, manutenzione». Già, perché «la città è stata abbandonata per quanto riguarda il verde, la pulizia, la manutenzione», gli fa eco Gianni Santilli, anche lui eletto con la Lega («un partito organizzato»).Santilli parla di «cinque anni pessimi per Pescara» e della necessità di «trovare fondi per intervenire su queste voci», che sono solo alcune di quelle importanti (le altre sono «turismo e commercio, porto e marineria, scuola, e poi sport per tutti»). Tra i punti da affrontare in maniera decisa, Santilli mette al primo punto «la sicurezza» il che vuol dire «organizzare la polizia municipale, controllare l'area di risulta, installare più telecamere». Il suo desiderio è «rendere bella Pescara e riportarla ai livelli del passato» e affronta i prossimi anni in Comune «con entusiasmo», anche grazie ai 155 voti in più rispetto alle elezioni del 2014. «Da allora ho continuato a lavorare e per questo sono stato premiato», dice soddisfatto parlando della sua speranza: «Dobbiamo lavorare tutti bene. Punto ad avere dei risultati con tutto il centrodestra unito. E sottolineo la parola la-vo-ra-re».È un ritorno anche quello di Roberto Renzetti, eletto con Forza Italia (prima Pdl), che è stato assessore all'epoca di Luigi Albore Mascia sindaco. E fa riferimento proprio alla sua esperienza maturata in giunta perché il lavoro svolto con l'assessorato «rappresenta il mio bagaglio. E questo aiuta», in vista dei progetti su cui concentrarsi. «Sono felicissimo di essere rientrato, è un'emozione» riprendere il cammino in Comune. E «avere il consenso degli elettori carica di responsabilità positiva e dà lo stimolo ad affrontare delle situazioni che avevo messo in cantiere, ricoprendo il ruolo di assessore, e che hanno subito uno stop, come l'impegno per le scuole». Tra i temi che gli stanno a cuore ci sono anche «il verde, la sicurezza, il turismo, la difesa dell'ospedale di Pescara, che va anche aiutato a migliorare i servizi». Fino ad oggi ha avuto l'impressione che «Pescara sia stata abbandonata a se stessa, con dei mega eventi sporadici, mentre mancava il quotidiano. E tutti i cantieri degli ultimi 15 giorni promossi dal Comune sembrano una presa in giro».Pensa che si debba puntare «sul sociale e su una mobilità alternativa intelligente» Berardino Fiorilli, eletto con la lista civica Amare Pescara. «E quando dico così non mi riferisco a 4 piste ciclabili ma alla strada parco, della quale bisogna decidere il futuro, e ai parcheggi dell'area di risulta, che sono la priorità anche per il commercio». Per lui è «una bella rivincita rientrare dopo cinque anni e con una lista civica, che è lo strumento a me più congeniale», dice soddisfatto esprimendo «felicità» per l'elezione a sindaco di Carlo Masci, «che stimo». Vuole «essere utile» e per se stesso immagina «un ruolo con un pizzico di responsabilità» ricordando di essere stato «assessore e vice sindaco, oltre che consigliere, sia di maggioranza che di opposizione». Ha sentito la mancanza del Comune, certo, ma questo distacco è stato utile a capire «cosa chiedono veramente i cittadini» e a rendersi conto che «non va perso il contatto con loro». Per la giunta Masci che nascerà nelle prossime settimane, Fiorilli si augura che sia «una squadra motivata».
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