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Data: 02/06/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporto locale e sicurezza - Assalti agli autobus nei capolinea a rischio arrivano i vigili urbani. Rivolta contro l'orario notturno «Troppi pericoli, accade di tutto»

Si parte la prossima settimana, con cinque capolinea considerati particolarmente a rischio: quattro già compresi nel piano di sicurezza del trasporto pubblico messo a punto da Campidoglio e polizia locale; il quinto - largo Cesare Reduzzi, a Corviale - aggiunto dalle forze dell'ordine dopo la sassaiola contro i bus seguita al tentato investimento di un pedone da parte di un autista della linea 786. Di fronte al grido d'allarme degli autisti, che hanno sempre più paura di lavorare sulla linee periferiche, l'Atac ha chiesto di accelerare il giro di vite sulla sicurezza alle fermate e a bordo dei mezzi del trasporto pubblico. Un progetto già in fase di studio dalla fine del 2018, ma che deve essere ancora messo a regime, con il coinvolgimento dei vigili urbani, che agiranno in collaborazione con gli ispettori dell'azienda di via Prenestina e, in caso di necessità, con polizia e carabinieri.
LE PRIORITÀ
Si comincerà, come detto, dai cinque capolinea individuati come «prioritari», per il grande afflusso di persone e i rischi potenziali (e concreti) a cui sono esposti quotidianamente i dipendenti della municipalizzata e per i passeggeri. Se Corviale è stato aggiunto in extremis, a causa dell'emergenza manifestatasi negli ultimi giorni, altri tre punti strategici sono stati scelti tra gli hub del trasporto pubblico della Capitale: piazza dei Cinquecento (Termini), piazzale della Stazione Tiburtina e l'area dell'Anagnina, capolinea della linea A della metropolitana e tra i principali nodi di scambio della mobilità della Città eterna.
LE AGGRESSIONI
Il quinto capolinea da presidiare immediatamente, largo Preneste, è stato individuato in un luogo già in passato teatro di aggressioni, non solo su tram e autobus. «La finalità è quella di garantire maggiore sicurezza nelle zone della città più critiche e di poter svolgere sui mezzi le attività di verifica dei titoli di viaggio», aveva spiegato Virginia Raggi quando si incominciò a parlare di questo piano, annunciando proprio «un servizio di presidio ai capolinea», da svolgere su più turni e adeguando la mappa dei controlli alle esigenze del momento, con il coordinamento del comandante generale della polizia locale, Antonio Di Maggio.
LA STRATEGIA
La vigilanza sarà duplice: vigili in divisa o in borghese terranno d'occhio le fermate di bus e tram e chi le frequenta, con veri e propri presidi fissi, mentre pattuglie composte da tre agenti della polizia locale, insieme ai verificatori dell'Atac, attenderanno l'arrivo dei mezzi al capolinea per poi salire sulle vetture e verificare che a bordo tutti fili liscio, dalla sicurezza di autisti e viaggiatori alla regolarità dei titoli di viaggio. Resta però di capire quanti caschi bianchi saranno definitivamente assegnati a questo servizio. Visto che, dopo la fase sperimentale, si prevede di estendere la vigilanza ad altri dieci punti caldi del trasporto pubblico.
I LUOGHI
Nel programma sono stati individuati come capolinea da sorvegliare, nella seconda fase: Ponte Mammolo, piazzale del Verano, Grotte Celoni, piazza Antonio Mancini, Laurentina, piazzale Clodio, piazzale dell'Agricoltura, Cornelia, Monte Mario e Santa Maria della Pietà. Ai presidi fissi - anche se non potranno essere sempre attivi, per limiti di organico della polizia locale - se ne aggiungeranno altri mobili, soprattutto alle fermate delle linee periferiche del trasporto pubblico romano.

Rivolta contro l'orario notturno «Troppi pericoli, accade di tutto»

Il servizio nelle linee che toccano le periferie estreme della città, dove gli incontri con sbandati e persone in preda all'alcol o alla droga, quando non con delinquenti, sono all'ordine del giorno, come testimoniano le decine di aggressioni che si sono registrate negli ultimi anni. In particolare sulle linee che transitano sulle strade adiacenti ai campi nomadi, dove le vetture sono spesso prese di mira da gruppi di ragazzini e fatte bersaglio di sassaiole mettendo a rischio non solo l'incolumità del conducente ma anche quella dei passeggeri.
Dopo l'ultimo episodio, accaduto a Corviale, dove un autista del 786 ha investito a bassa velocità un passeggero con il quale aveva avuto una lite, ora bisogna fare i conti anche con le vendette del Serpentone, che hanno preso di mira gli autobus Atac di passaggio con un lancio di sassi. Non sono certo tempi facili, sotto il profilo della sicurezza personale, per autisti e controllori dell'Atac, che tra l'altro spesso fanno da parafulmine davanti agli strali degli utenti per un servizio non sempre efficiente.
LA RIVOLTA
Così ha provocato ulteriori timori, nei giorni scorsi, la decisione dell'azienda municipale di prolungare l'orario delle linee diurne oltre le 2 di notte per migliorare i collegamenti tra centro e periferie. I rappresentanti sindacali aziendali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno immediatamente scritto all'azienda chiedendo un incontro urgente all'amministratore delegato di Atac Paolo Simioni. I sindacati hanno denunciato «orari impossibili per gli autisti, con turni che così costruiti vanno a esasperare ancor di più i lavoratori, già stressati dalla vetustà dei mezzi e dal riposo psico-fisico ridotto al lumicino». A questo si aggiungerebbero anche problemi di sicurezza, come spiega David Cartacci, rappresentante Cgil. «Dopo l'1,40 di notte spiega - non sono in servizio le cosiddette riservate, ossia le navette che Atac mette a disposizione dei dipendenti per tornare a casa. Questo significa che con i nuovi orari, ossia staccando dopo le 2 e a volte anche quasi alle 3 di notte, ci si poteva trovare a piedi, in luoghi isolati, costretti magari ad aspettare anche un'ora per prendere una delle linee notturne, con tutti i rischi che comporta trovarsi da soli in certi posti. La cosa incredibile è che tutto questo è stato fatto senza che nessuno abbia sentito la necessità di confrontarsi con i lavoratori, per fortuna Atac ci ha dato ascolto e siamo riusciti a migliorare un po' il nuovo servizio».
E così per tutelare gli autisti, si è deciso di procedere in due momenti. «Una prima soluzione tampone continua Cartacci è quella di estendere le corse riservate' oltre l'orario attuale. Questo però sconvolgerebbe tutto il servizio delle riservate' e può essere fatto solo per l'emergenza quindi dal 17 giugno, come Atac ha garantito, la gestione di tutti i turni con montate oltre le 21,30 sarà uguale a quella attualmente in vigore per i turni notturni, con percorsi rimessa-rimessa, ossia che non prevedano la necessità di smontare in luoghi lontani o isolati.

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