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Data: 06/06/2019
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Caro pedaggi A24-A25: Sindaci a Roma, «Ignorati da Toninelli e parlamentari». Dal primo luglio rischio aumento tariffe. Amministratori di Lazio e Abruzzo in un sit-in davanti al mit, presenti esponenti centrosinistra

ROMA - Sindaci di Lazio e Abruzzo di nuovo sul piede di guerra per la lotta al caro pedaggi e per la messa in sicurezza di A24 e A25, della concessionaria Strada dei Parchi.

Questa mattina sono tornati a manifestare a Roma in un sit-in davanti al Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti ma, ancora una volta, senza poter contare sulla partecipazione e sull'attenzione dei parlamentari e del ministro Danilo Toninelli.

Presenti alcuni rappresentanti dell'opposizione di centrosinistra al Consiglio regionale d'Abruzzo, tra cui la deputata aquilana, Stefania Pezzopane, il deputato chietino Camillo D'Alessandro, e i consiglieri regionali Giovanni Legnini, Silvio Paolucci e Americo Di Benedetto.

Il rischio è che dal prossimo primo luglio i viaggiatori potrebbero essere costretti a pagare i pedaggi con un prezzo maggiorato del 19% e, proprio in vista dell'approssimarsi della data del 30 giugno, ovvero del termine ultimo di sospensione dell'aggiornamento tariffario, tornano a sollecitare il Governo affinché gli aumenti vengano scongiurati.

Ma già nell'ultima manifestazione dello scorso 17 maggio, il sindaco di Carsoli (L'Aquila), Velia Nazzaro, aveva parlato di "scarso interesse" dimostrato da chi "dovrebbe tutelare i territori rappresentati dagli amministratori locali".

L'opposizione di centrosinistra in Consiglio regionale ha fatto sapere che chiederà la convocazione di una seduta straordinaria.

"I sindaci abruzzesi e laziali che protestano per il caro pedaggi e la messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25 sono ignorati dai parlamentari di maggioranza", denuncia Legnini.

E Pezzopane aggiunge: "Ci troviamo di fronte alla vertenza di un intero territorio ed è disdicevole che l’appello rivolto dai sindaci non sia stato raccolto dai parlamentari. Davanti a una richiesta dei primi cittadini con fascia tricolore ci si dovrebbe togliere il cappello".

"Si tratta di una battaglia popolare e non stare al loro fianco e sciocco e miope politicamente. Decreto Crescita alla Camera e Decreto Sblocca Cantieri al Senato sarebbero entrambi strumenti utili per affrontare e risolvere le questioni sul tappeto, a partire da quella sui pedaggi. Avendo una scadenza così prossima, se il ministero, il governo, la maggioranza, intendessero utilizzare uno strumento parlamentare dovrebbero muoversi subito, ma non abbiamo avuto alcuna risposata su questo. Anzi, sul decreto Crescita la maggior parte degli emendamenti sono stati dichiarati inammissibili".

"Nel Decreto Cantieri c’è un emendamento che riguarda il Gran Sasso, con i 124 milioni per gli interventi di impermeabilizzazione e la nomina del commissario. Mentre non c’è la restituzione dei soldi scippati che riguardano la sicurezza".

"Sulle tariffe invece non c’è proprio nulla. Incalzare il ministro delle Infrastrutture è necessario, dopo mesi in cui in maniera incomprensibile si cerca una interlocuzione senza trovarla. Cosa farà Toninelli, farà spuntare dal cappello una soluzione come fosse un coniglio magico? Noi intanto ci siamo e continueremo insieme questa battaglia”, conclude Pezzopane.

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