Le tre settimane segnate con la matita rossa sono quelle che vanno dal 4 al 25 agosto. Ma i lavori di manutenzione straordinaria della linea A della metropolitana, necessari e attesi da anni, rischiano di creare seri problemi al trasporto di superficie per tutta l'estate. Il motivo? L'Atac potrebbe avere difficoltà a potenziare il numero di bus in circolazione. Visto che, oltre alle navette già attive per la chiusura delle stazioni di piazza della Repubblica e piazza Barberini, dovrà essere messo in strada un surplus di mezzi e, soprattutto, andrà impiegato un numero di autisti molto superiore allo standard normale del periodo.
I MEZZI
Ma se il fabbisogno di autobus da mettere in strada potrà essere gradualmente compensato dalla riduzione estiva del servizio, a partire dalla metà di luglio, più difficile si presenta il compito di reperire un numero adeguato di autisti per far circolare tutte le navette necessarie per compensare le chiusure della metropolitana: ne servirebbero 200-300 in più al giorno, sui cinquemila complessivamente in servizio nella municipalizzata del trasporto pubblico. Impossibile allungare i turni di guida degli autisti a disposizione, per motivi contrattuali e di sicurezza, è anche molto difficile puntare su un rinvio delle ferie che, a quel punto, si accumulerebbero nei mesi autunnali, quando il servizio dell'Atac è a pieno regime.
I RISCHI
In una situazione del genere, ci sono due possibili conseguenze. La prima, considerata «molto probabile» dai tecnici della mobilità, è che il numero di navette messe in strada sui percorsi della linea A sia insufficiente a garantire un'adeguata surroga al servizio della metropolitana, anche in un periodo meno affollato come agosto. Ma la carenza di autisti potrebbe portare anche a un taglio generalizzato delle corse, fino al 10 per cento del normale orario estivo. Per tamponare l'emergenza, in via Prenestina puntano ad accelerare l'assunzione dei 250 nuovi operatori d'esercizio, per la quale c'è ancora bisogno del via libera dei commissari nominati dal Tribunale per la procedura di concordato preventivo che sta portando l'Atac fuori dalle secche del possibile fallimento. Ma i tempi per la messa in strada dei neoassunti sono ancora incerti.
IL PIANO
Il programma dei lavori di manutenzione straordinaria della linea A, nel dettaglio, prevede che da sabato prossimo, e fino al 14 luglio, nei fine settimana sarà interrotta la circolazione tra Subaugusta e Anagnina. A seguire, nel weekend 20-21 luglio, si bloccherà la tratta tra Anagnina e Colli Albani. Ad agosto i lavori e le chiusure si intensificheranno. Dal 4 al 13 la percorrenza verrà interrotta tra Termini e Anagnina: verrà chiusa metà linea. Dal 14 al 19 agosto la circolazione verrà interrotta tra le stazioni Ottaviano (e quindi San Pietro e Musei Vaticani) e San Giovanni, escludendo quindi il centro storico della Capitale. La linea resterà attiva sulle tratte Battistini-Ottaviano da una parte e San Giovanni-Anagnina dall'altra. Dal 20 al 25 agosto è annunciata l'ultima tranche di lavori, tra Termini e Battistini, l'altra metà della linea: i treni transiteranno solo tra Termini e Anagnina. Il cronoprogramma prevede la riattivazione totale della linea A dal 26 agosto.
«Mezzi senza aria condizionata» Rivolta degli autisti: due sospesi
Due autisti sospesi perché, secondo i sindacati, «si rifiutavano di effettuare servizio senza la climatizzazione funzionante», e tanti mezzi a rischio stop, anche quest'estate, proprio a causa di questo tipo di guasti. All'Atac, come d'abitudine quando arriva il caldo, scatta l'allarme condizionatori, e la conseguente rivolta dei conducenti che chiedono di lavorare «in condizioni umane».
LE CORSE
D'altronde nel 2017, solo per l'aria condizionata fuori uso l'azienda di via Prenestina ha perso 2,3 milioni di chilometri complessivi di corse. Lo scorso anno, grazie al potenziamento della manutenzione chiesto dai manager di via Prenestina, le corse perse per via dei condizionatori ko si sono quasi dimezzate, ma restano su valori troppo alti.
«Il mancato funzionamento dell'impianto di climatizzazione e l'impossibilità di far circolare l'aria all'interno delle vetture, comportano l'aumento sconsiderato della temperatura all'interno delle stesse, come si sta già verificando - scrive il sindacato di base Usb in una diffida indirizzata all'Atac - Tali situazioni pungono a rischio non solo la salute dell'autista, ma anche quella degli utenti».
LE PROTESTE
La tensione tra municipalizzata e organizzazioni sindacali era salita già nella scorsa estate, quando agli autisti sarebbe stato chiesto di guidare i bus anche se climatizzazione funzionante, pena la sospensione. Ma tante sono anche le proteste dei passeggeri, costretti troppo spesso a viaggiare su vetture che, soprattutto nelle ore centrali della giornata, si trasformano in saune ben poco gradite dall'utenza. Con gravi eccessi: due anni fa, sulla linea 85, un passeggero ha preso a schiaffi l'autista proprio perché l'aria condizionata del mezzo non funzionava.
E sulla sospensione dei due autisti, si rischia lo scontro, con l'Usb che chiede «l'immediata revoca del provvedimento, con la totale copertura economica in busta paga per i lavoratori coinvolti».
GLI ANNI
La flotta dell'Atac è una delle più vecchie d'Europa, con un'età media dei bus che si aggira intorno ai 12 anni, contro i 6 anni e mezzo di Londra e di Parigi. Nella Capitale vengono messi su strada anche veicoli di 15 anni, mezzi per cui i malfunzionamenti sono all'ordine del giorno e che impiegano per tante ore gli operai delle officine, alle prese con pezzi di ricambio a volte insufficienti.
Con l'acquisto delle nuove navette - previste dal piano di concordato - l'azienda prevede una sostanziale «riduzione del rischio di perdita per i guasti» dell'aria condizionata. Nel frattempo, però, l'estate è arrivata. E lo scontro sui climatizzatori è già partito in quarta.