Fiom Cgil, Cgil e Filt Cgil si rivolgono alle Regioni Abruzzo e Molise per segnalare il problema annoso degli operai pendolari che dall'Abruzzo e dal vicino Molise si spostano quotidianamente nella zona industriale della Val di Sangro per raggiungere la maggior parte degli stabilimenti produttivi.
Il problema, secondo i sindacati, si è particolarmente acuito negli ultimi mesi soprattutto in conseguenza della decisione improvvisa ed unilaterale di una società concessionaria della Regione Molise di sopprimere le fermate presso le aziende dell'area industriale, limitandosi a garantire la sola ubicata davanti allo stabilimento Sevel. Senza voler entrare nel merito della diatriba e del contenzioso che da anni coinvolge in una stanchevole partita a scacchi la Regione Molise da una parte e un'azienda del trasporto molisano, è tuttavia inaccettabile che le conseguenze di queste beghe, possano ricadere sugli operai che da quasi tre mesi sono stati privati di un legittimo servizio pubblico e lasciati in una condizione di totale abbandono sia da parte delle Istituzioni che delle stesse aziende che operano nel nucleo industriale di Atessa.
Dunque, la mancanza di un servizio di trasporto collettivo, sta costringendo numerosi operai e, soprattutto coloro che si spostano dal Molise, ad utilizzare i propri mezzi privati per il tragitto casa lavoro, sobbarcandosi peraltro ingenti costi aggiuntivi. Abbiamo assistito in questi mesi ad annunci, a prese di posizione, a dichiarazioni d'intenti e finanche a provvedimenti come l'ultimo miglio ideato e promosso nel tentativo di coordinare il trasferimento dei lavoratori nelle diverse fabbriche del distretto della Val di Sangro attraverso l'utilizzo di apposite navette. Un progetto che nei fatti e fallito ancor prima di iniziare a causa dei problemi registrati sugli orari di percorrenza e di attesa dei mezzi di trasporto provenienti sia dall'Abruzzo che dal Molise. E da quel progetto fallito circa due mesi (8 aprile 2019 e la data i cui sono state sospese le cosiddette navette), tutto si è improvvisamente fermato, quasi come se l'aver ripristinato la situazione precedente e l'aver escluso i tanti operai provenienti per 10 più dal Molise e che operano nei distretti limitrofi, costituisca tutto sommato il male minore. Le scriventi organizzazioni sindacali espressione della Confederazione e delle categorie dei metalmeccanici e dei trasporti della Cgil, ritengono invece che le Istituzioni in indirizzo debbano urgentemente individuare formule e soluzioni alternative in grado di ripristinare quel diritto alla mobilita da garantire indistintamente a tutti gli operai che quotidianamente devono recarsi al lavoro nella zona industriale della Val di Sangro.
Per tutto ciò, quindi, Fiom Cgil, Cgil e Cgil Filt si rivolgono pertanto ai rappresentanti istituzionali di entrambe le Regioni al fine di richiedere un incontro urgente su questa significativa problematica e su tante altre direttamente connesse al trasporto degli operai pendolari.