Intorno a mezzanotte e mezza 'esplode' la festa nella sede elettorale grillina, in via Nobile a Campobasso. "Ero ottimista, fiducioso, ma con questi risultati la responsabilità aumenta", le parole di Gravina. E ancora: "Credo che una parte del centrosinistra mi abbia votato, ma pensò che l’abbia fatto anche una parte del centrodestra". Delusa l'esponente leghista: "Accettiamo la volontà popolare, auguri al vincitore".
L’emozione si scioglie in un abbraccio commovente con il padre, il suo primo sostenitore. Roberto Gravina è il nuovo sindaco di Campobasso, incoronato dai campobassani dopo l’atteso ballottaggio di oggi, 9 giugno. Una vittoria che si inizia a delineare sin dall’inizio dello spoglio, il divario con l’avversaria della Lega diventa netto già prima di mezzanotte. Gravina e il Movimento 5 Stelle sbaragliano Maria Domenica D’Alessandro: 69% delle preferenze (16139) contro il 32,7% della candidata del centrodestra (7.228 voti).
Gravina
Lui ci sperava, ma non si sarebbe mai aspettato un risultato così eclatante come dichiara davanti ai giornalisti che assediano la sede del Movimento 5 Stelle, assieme ai candidati, ai consiglieri regionali Andrea Greco, Fabio De Chirico e Angelo Primiani. Tantissimi i sostenitori che lo acclamano con entusiasmo. Nel centro della città si sentono i clacson delle auto come se l’Italia avesse vinto i Mondiali di calcio.
“Sento una responsabilità immensa“, le prime parole del nuovo primo cittadino di palazzo San Giorgio. “Faremo subito la giunta, che sarà a quattro”.
“Ero ottimista, fiducioso, ma con questi risultati la responsabilità aumenta. Priorità? Cominceremo dalle piccole cose. Ho già chiesto di prevedere l’innaffiamento di tutte le piante che abbiamo piantumato in queste mese, che sono più di 300 e non possiamo perdere un tale patrimonio arboreo di questo tipo. Da qui però si dovrà partire con la manutenzione ordinaria: chiederò una riorganizzazione del piano triennale delle opere pubbliche, perché ci sono circa 400/500 mola euro che potremmo destinare utilmente sull’ordinaria amministrazione. Macchina comunale: prevederò un avviso pubblico per la nomina di un dirigente, la Polizia municipale, l’assetto in Giunta: c’è tanto da fare”.
Sulla parità di genere, nonostante la volontà – già annunciata – di procedere con una giunta a quattro: “Verrà garantita, ma avremo modo di parlarne approfonditamente”.
Un commento sullo scenario del voto e sul sostegno ricevuto dall’area dem: “Credo che una parte del centrosinistra mi abbia votato, ma pensò che l’abbia fatto anche una parte del centrodestra. A maggio ragione il senso di responsabilità mi obbliga ad aprirmi con tutta la cittadinanza, non ci chiuderemo mai”.
LA SCONFITTA MARIA DOMENICA D’ALESSANDRO: “ACCETTIAMO LA VOLONTA’ POPOLARE”
Forse una ‘batosta’ del genere non se l’aspettava. Maria Domenica D’Alessandro assiste allo spoglio nella sua sede elettorale, in corso Vittorio Emanuele. C’è anche il coordinatore della Lega Luigi Mazzuto che rischia il suo posto nella giunta regionale di Donato Toma. C’è delusione nel centrodestra. In Comune, nella sala stampa allestita per il ballottaggio, arriva Alberto Tramontano: è scuro in volto. Lui, del resto, è stato costretto a fare un passo indietro per favorire la candidatura unitaria della D’Alessandro.
Da Termoli la coordinatrice azzurra Annaelsa Tartaglione sottolinea invece che “qualcosa è stato sbagliato. Da domani faremo le giuste valutazioni”.
Infine la D’Alessandro commenta così la sconfitta: “Prendiamo atto dei risultati del ballottaggio. Faccio gli auguri al nuovo sindaco di Campobasso e accettiamo quella che è stata la volontà popolare. Ringrazio tutti coloro che hanno voluto dare la propria preferenza a me. Il mio impegno politico oltre che civico rimarrà sempre incentrato sulla città e sui cittadini”.
Ora l’avvocato della Lega siederà tra i banchi dell’opposizione.
IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE
Intanto l’esito del voto determina anche il nuovo Consiglio comunale. Entrano 20 esponenti del MoVimento 5 Stelle, ossia i più votati della lista: Simone Cretella (556), Margherita Gravina (369), Antonio Vinciguerra (360), Luca Praitano (334), Antonio Musto (324), Paola Felice (314), Elena Porchetti (271), Antonio Guglielmi (192), Pio Bartolomeo (176), Giuseppina Di Iorio (170), Nicola Simonetti (160), Lorenzo Sallustio (166), Antonella Picone (140), Sonia Gianfelice (141), Giuseppina Passarelli (127), Giovanna Falasca (127), Evelina D’Alessandro (124), Giuseppe Amorosa (123), Rosanna Coccagno (111), Walter Andreola (105).
Opposizione spaccata a metà. Per il centrodestra, oltre alla sindaca sconfitta Maria Domenica D’Alessandro, entrano due consiglieri dei Popolari per l’Italia Salvatore Colagiovanni e Carla Fasolino, ai quali non è bastato l’ampio bottino di preferenze ottenute dagli elettori: 796 per l’ex assessore alle Attività produttive e 513 per la consigliera con un passato da imprenditrice.
Altri due posti per la Lega. Due riconferme in pratica: Alberto Tramontano (392) e Alessandro Pascale (297). Infine siederanno nell’assise civica Mimmo Esposito di Forza Italia (305), l’ex assessore al Bilancio della giunta Battista Massimo Sabusco (513) candidato con ‘E’ Ora’, infine Mario Annuario di Fratelli d’Italia (378 preferenze). In pratica un seggio a testa per gli altri tre partiti della coalizione di centrodestra.
Invece il Partito democratico sarà rappresentato dal sindaco sconfitto Antonio Battista, e dai tre candidati più votati: le ex assessore Alessandra Salvatore (615) e Bibiana Chierchia (485), oltre a Giose Trivisonno (485)