VASTO Dopo la chiusura un mese fa della biglietteria della stazione ferroviaria Vasto-San Salvo, arriva anche la chiusura notturna (dalle 22,15 alle 4,20) dei servizi igienici, dell'atrio e della sala di attesa. Pare che il provvedimento sia stato adottato per motivi di sicurezza e per evitare che lo scalo venga utilizzato come dormitorio. La città però è perplessa. La protesta dell'utenza è stata raccolta dall'ex sindaco di San Salvo. Gabriele Marchese e anche dal comitato civico L'Arcobaleno di Vasto.«È assurdo», dice Marchese. «Tutto ciò sta avvenendo nella totale indifferenza di chi ha ruoli e responsabilità istituzionali. Tutto tace e il nostro territorio diventa sempre più periferia», accusa Marchese. Il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, in realtà aveva ricevuto dalle Ferrovie dello Stato assicurazioni sul potenziamento dello scalo. A maggio, dopo l'avvio di una petizione fatta da un gruppo di studenti universitari, il sindaco di San Salvo aveva rassicurato tutti. «Presto avremo una stazione ferroviaria sicura e nuove fermate dei treni», aveva detto la Magnacca. Il progetto, illustrato all'amministrazione comunale di San Salvo da Rete ferroviaria italiana (Rfi), non escludeva il ritorno della fermata dell'Eurostar e la sistemazione della struttura. Rfi aveva annunciato un investimento di diversi milioni di euro sullo scalo del Vastese. I lavori del progetto denominato "Easy station" dovrebbero realizzati a partire dal 2020; intanto, però, sarebbero dovuti partire i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria: adeguamento dei marciapiedi, allungamento delle pensiline con box per i viaggiatori in attesa dei treni, abbattimento delle barriere architettoniche e istallazione di ascensori, implementazione di dispositivi per l'informazione al pubblico e riqualificazione del piazzale esterno alla stazione.«Quando avremo tutto questo?», chiede Angela Pennetta, responsabile del movimento civico L'Arcobaleno. «Il turismo senza stazione non può decollare. Gli operatori sono preoccupati. Gli studenti universitari devono andare a Pescara per ogni spostamento. È assurdo. Vasto ha diritto a una stazione e anche di un numero sufficiente di treni», dice la Pennetta.I consiglieri comunali della Lega di Vasto, Davide D'Alessandro e Alessandra Cappa, qualche settimana fa annunciarono un'interrogazione al sindaco di Vasto, Francesco Menna. «San Salvo si muove, che fa Vasto? Perché Menna tace?», chiede D'Alessandro. Anche gli industriali sono sempre più preoccupati. «La stazione come il tribunale. Vasto e il Vastese si sta spegnendo un po' alla volta», dice l'imprenditore Remo Salvatorelli.