Per ora, stanno ancora tutti lì. Gli uomini nominati da Luciano D’Alfonso sono ancora sulle loro poltrone, nonostante il cambio della guardia alla guida della Regione. E’ al suo posto il direttore generale Vincenzo Rivera, nonostante una sentenza della Corte d’Appello abbia stabilito che non ha i titoli per farlo, è al suo posto il capo del Dipartimento Risorse Fabrizio Bernardini e in alcuni casi il nuovo governatore di centrodestra Marco Marsilio gli ex di Dalfy li ha reintronizzati, in altri li ha addirittura promossi (com’è successo per Emanuela Grimaldi).
Però il centrodestra si sta attrezzando per cambiare le regole: un testo unico è stato presentato in giunta per riscrivere le norme sullo spoil system, norme che serviranno per nominare il dg della Regione, dirigenti e capi dipartimenti.
La riforma prevede un taglio ai dipartimenti e di conseguenza ai dirigenti e persino uno snellimento nei nomi dei singoli servizi. Saranno privilegiate le professionalità interne alla Regione, in linea con le richieste della Direr, il sindacato dei dirigenti.
L’iniziativa porta la firma dell’assessore al Personale Guido Liris.
Ma anche D’Alfonso, per la verità, era partito con lo stesso intento: taglio ai dipartimenti, nomine ispirate solo al merito e professionalità di altro spessore. Poi però è iniziata la fuga dei dirigenti, e ha dovuto ridimensionare le sue pretese.
Nelle “Linee guida” si stabilisce che “definita la macrostruttura, gli assessori competenti, sentiti i direttori di riferimento, propongono al presidente l’organigramma e l’organizzazione del Dipartimento”. In pratica gli assessori dovranno proporre una nuova articolazione in Servizi e Uffici.
Con un obbligo: “Va attuata una riduzione progressiva delle unità organizzative sia di livello dirigenziale (Servizi) che di livello funzionariale (Uffici)”. La semplificazione riguarda anche il nome da dare ai singoli dipartimenti, che dovranno essere più brevi.
“Per esigenze di semplificazione e comunicazione – si legge nel testo unico – i Dipartimenti assumono denominazioni composte da una, massimo due parole, che indicano le principali funzioni svolte”.
Definito il piano, si procederà ai bandi per la copertura dei posti.
Vincenzo Rivera
Per gli incarichi di direttore generale e direttore di dipartimento è richiesto un percorso di studi, formativo e professionale dal quale emergano: “capacità di analisi, di valutazione e di programmazione in sistemi organizzativi complessi”, “attitudine alla individuazione di decisioni appropriate e alla assunzione delle conseguenti responsabilità”, “capacità di innovazione organizzativa; di gestione coordinata di risorse umane, strumentali e finanziarie, di gestione del cambiamento e dell’innovazione”.
Potranno partecipare al bando i dirigenti di ruolo della Giunta regionale, i dirigenti appartenenti ai ruoli di altre amministrazioni pubbliche ovvero di organi costituzionali, “previo collocamento fuori ruolo, aspettativa non retribuita, comando o analogo provvedimento secondo i rispettivi ordinamenti”.
Ma anche “soggetti interni o esterni di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell’amministrazione”. Purché abbiano i seguenti requisiti: “aver svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati ovvero aziende pubbliche o private con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali”, l’aver “conseguito una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria e postuniversitaria, da pubblicazioni scientifiche e da concrete esperienze di lavoro maturate da almeno un quinquennio, anche presso altre amministrazioni pubbliche, in posizioni funzionali per l’accesso alla dirigenza”, l’aver operato “in settori della ricerca, della docenza universitaria, delle magistrature e dei ruoli degli avvocati e procuratori dello Stato”.
Fabrizio Bernardini
Nell’esame dei candidati che parteciperanno al bando pubblico, si spiega nel Disciplinare, innanzitutto si procederà “alla valutazione delle candidature dei dirigenti di ruolo della Giunta regionale, ai fini dell’accertamento dell’esistenza nel ruolo regionale delle specifiche professionalità richieste”. E solo se all’interno non ci saranno i profili richiesti, sarà possibile aprire all’esterno. A valutare i curriculum, una Commissione di esperti, con il compito di individuare una rosa di candidati costituita da massimo tre nominativi. Poi la scelta spetterà a Marsilio e agli assessori.
ps: nel frattempo però assunzioni bloccate: la giunta non ha ancora approvato i rendiconti.