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Data: 14/06/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ed. nazionale - Autostrade, da luglio gli aumenti ma si tratta per la Roma-L'Aquila

ROMA Tregua finita o quasi per i pedaggi autostradali. Dal primo luglio, in assenza di un intervento del governo, scatteranno i rincari al casello. Si tratta di un atto dovuto visto che 6 mesi fa gli adeguamenti erano stati congelati dopo una lunga e difficile trattativa tra concessionari e ministero dei Trasporti. Era stato proprio Danilo Toninelli a chiedere un sacrificio in vista della revisione complessiva del sistema tariffario, revisione che, come noto, è ancora in corso. E che dovrebbe portare ad una serie di controlli più stringenti sulla formazione della tariffa con un meccanismo per collegarla agli investimenti effettivamente realizzati. E con la possibilità, in caso di inadempimenti, di congelare i prezzi. Autostrade per l'Italia, il gruppo che gestisce oltre 3 mila chilometri di rete, aveva chiesto a dicembre un aumento dello 0,81 per cento. E secondo quanto risulta al Messaggero, non ha nessuna intenzione di recuperare gli introiti perduti da inizio anno ad oggi. Un gesto che non potrà' non essere apprezzato dall'esecutivo. Proprio al Mit avevano infatti stimato che il blocco deciso a Capodanno aveva fatto risparmiare circa 90 milioni di euro agli automobilisti. Soldi che per l'Aiscat, l'associazione che rappresenta i concessionari, vanno in qualche modo restituiti visto e considerato che lo schema degli aumenti, in mancanza di un intervento riformatore, è fissato da leggi e convenzioni siglate tra lo Stato e le società private. Secondo il principio che pacta sunt servanda. Difficile quindi ipotizzare una nuova proroga a meno che il governo non voglia correre il rischio di esporsi ad una valanga di ricorsi da parte delle società. Pronte a scatenare una battaglia legale se il blocco dovesse estendersi. Ma se l'incremento chiesto da Autostrade per l'Italia è il più contenuto (andare da Roma a Milano costerebbe da luglio circa un euro in più', cioè si passerebbe da 42,90 euro a 43,20), quello che preoccupa è la richiesta choc della Strada dei Parchi (A24 e A25) che vuole una tariffa più cara del 19 per cento.
LA TRATTATIVA
Su questo fronte è in corso una trattativa durissima per disinnescare una richiesta legata, tra l'altro, ai piani di manutenzione straordinaria della tratta autostradale che collega IL Lazio all'Abruzzo, compreso il nodo strategico del tunnel del Gran Sasso. Anche qui si è parlato di una possibile statalizzazione di questa autostrada di montagna i cui pedaggi sono costantemente in crescita a causa dei costi di gestione particolarmente elevati e della necessità della messa in sicurezza sismica (spesa per 3,4 miliardi). Probabile che alla fine del vertice al ministero si decida per una nuova proroga. In attesa del varo definitivo di un nuovo piano di investimenti. Si tratta in buona sostanza di un cospicuo sostegno del Tesoro per finanziarie gli interventi di ammodernamento in accordo con il gruppo Toto. Di certo una stangata del 19 per cento sulle tariffe metterebbe in ginocchio l'intero sistema economico della zona oltre che il turismo, penalizzando in maniera pesantissima il traffico dei pendolari.

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