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Data: 16/06/2019
Testata giornalistica: Quotidiano del Molise
allegato: LEGGI L'ARTICOLO
Trasporti su gomma, per i sindacati nazionali c’è un «Caso Molise». La denuncia: per decenni mancata programmazione e pianificazione. Bloccato per 30 giorni lo stato di agitazione dopo la riunione del tavolo prefettizio a Campobasso

Il precario sistema dei trasporti molisani diventa “Caso Molise” per i sindacati nazionali di categoria che sono intervenuti nei giorni scorsi al tavolo prefettizio convocato a Campobasso, insieme alle segretarie regionali di un vasto e compatto fronte di sigle sindacali. Sono proprio loro che, a fronte del confronto avvenuto nel Palazzo di Governo, raccontano di una «mancata pianificazione e programmazione che ha interessato per decenni il settore del trasporto pubblico locale » confermata dal dirigente regionale presente all’incontro (assente il presidente Toma e l’assessore Niro). «Il dirigente rappresentante delle Istituzioni Regionali – sostengono i sindacati di categoria - ha avuto modo di confermare, seppur con qualche comprensibile imbarazzo, quanto i sindacati instancabilmente hanno cercato di sostenere in questi anni at- traverso sistematiche dichiarazioni, denunce, scioperi e mobilitazioni.» Un documento quello elaborato da Cgil,Cisl, Uil, Cisal e Ugl e inviato alla stampa che racconta della mancata riforma che «da decenni si regge con un sistema perverso nel quale nessuna delle 29 imprese private che operano in Molise e che si spartiscono l’invitante ‘torta’ del trasporto pubblico, ha mai partecipato ad una gara per l’affidamento del servizio necessario a gestire i circa 12 milioni di km annui di una realtà regionale che, in relazione alle caratteristiche dimensionali e alla densità di popolazione, potrebbe affidarsi ad un’unica ed affidabile impresa ». Nel documento si parla anche di falliti tentativi di liberalizzare il settore: «i tentativi partiti con il primo bando regionale risalente al 2011, sono tutti mestamente falliti, compresi quelli a livello locale tentati dalle amministrazioni comunali, al punto che il sistema di regge esclusivamente in virtù di proroghe, in taluni casi ultraventennali, concesse alle 29 imprese di cui sopra. E a cascata da questo sistema ingessato che per anni ha visto un connubio di reciproci interessi tra le Istituzioni e le imprese, sono poi scaturite le tante criticità che di riflesso interessano ancora oggi sia la pessima qualità del servizio riservata all’utenza che le altrettante pessime condizioni di lavoro (retributive e normative) riservate ai circa 400 dipendenti molisani». Ma si torna, all’interno del documento, ad altre emergenze già denunciate nei mesi scorsi, a partire dalla vetustà del parco macchine: «Che è tra i più vetusti a livello nazionale al punto da costringere la Regione a chiedere espresse deroghe per continuare a far circolare i tanti autobus “fuorilegge” classificati “euro 0”». Così come vetusto sembra essere il sistema tariffario e le profonde differenze che si registrano anche per gli abbonamenti. Criticità nella sicurezza dei lavoratori e degli utenti e stipendi e condizioni di lavoro tra i peggiori d’Italia. «Problemi di carattere retributivo e normativo imperversano in tutte le realtà aziendali e i provvedimenti disciplinari fioccano nei confronti di coloro che osano ribellarsi » affermano i segretari regionali. Un quadro inquietante sul quale i sindacati hanno accettato la tregua di un mese, su suggerimento della Prefettura, nel tentativo di trovare soluzioni che potrebbero arrivare da un tavolo concertativo al quale parteciperanno Regione e rappresentanti delle parti sociali e datoriali.

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