“Sta puttana”: avrebbe detto così il direttore generale Guido Dezio alla dirigente Emilia Fino nel corso di una telefonata in viva voce davanti a testimoni. E’ il mese di marzo e il Comune di Pescara sta mettendo mano a una riforma della Macrostruttura, pronta per essere approvata dalla giunta, che prevede un forte ridimensionamento del ruolo della Fino.
Guido Dezio
Lei corre a chiedere lumi all’architetto Tommaso Vespasiano che telefona a Dezio, lo avverte che lì accanto c’è la dirigente che ascolta in viva voce e gli chiede conto di quella manovra. Dezio per tutta risposta urla ai due architetti “andate a lavorare” e di rinforzo si rivolge alla Fino apostrofandola con “sta puttana”. Un episodio grave, se la circostanza dovesse essere confermata.
Il caso fa il giro del Comune, corre di bocca in bocca, c’è chi ha ascoltato e chi ha raccolto lo sfogo della dirigente, e alla fine finisce sul tavolo dell’ex sindaco Marco Alessandrini: ci si aspetta un provvedimento disciplinare, visto che un direttore generale che perde le staffe e insulta così pesantemente una dirigente donna non si è mai visto. Sarebbe un fatto grave, gravissimo, tra l’altro censurato anche dal regolamento di disciplina interno al Comune: e ora si attendono i riscontri.
Emilia Fino
Alessandrini si informa, chiede un rapporto scritto a Vespasiano, ma di provvedimenti niente, dopo due mesi non si vede nulla. Così la dirigente comunale si rivolge al tribunale civile per un risarcimento: l’ingiuria non è più considerato reato ma è comunque un’offesa e un’offesa molto grave. Che incide pesantemente nei rapporti professionali uomo-donna, e anche sull’autonomia e la professionalità delle donne nell’ambiente di lavoro. No, non è possibile che se c’è un confronto o una richiesta di chiarimenti tra un uomo e una donna, tra un dirigente di rango superiore e una sua sottoposta, per la donna vada a finire sempre così: “sta puttana”.
E adesso del caso si occuperà il tribunale civile: in quella sede sarà ricostruita l’esatta dinamica dei fatti anche perché a quanto pare Dezio sostiene che le sue parole sono state fraintese, forte del fatto che tutto si è svolto al telefono: “porca puttana”, avrebbe detto e non “sta puttana”. Vero o tentativo di correre ai ripari? Anche questo dovrà essere accertato.
ps: Tra l’altro c’è un testimone, Tommaso Vespasiano appunto, architetto e collega della Fino. Sarà lui l’ago della bilancia di questa causa anche se Dezio è pur sempre il direttore generale e in quanto tale può determinare qualche condizionamento.