LANCIANO Botta e risposta al vetriolo sulla mancata nomina di un rappresentante frentano nel nuovo consiglio di amministrazione(Cda) della Tua, l'azienda regionale di trasporto. Ad aprire la polemica è il capogruppo Pd, Angelo Laccisaglia che accusa la giunta regionale di aver dimenticato Lanciano e il comprensorio frentano. «È stato tanto sbandierato il potere che Lanciano avrebbe acquisito con la nuova Regione targata Lega e invece», attacca Laccisaglia, «alla prova dei fatti, Lanciano viene tagliata fuori dai giochi con tutti i dossier aperti che insistono su questo territorio e con la storia della Sangritana che viene calpestata. È preoccupante che il centrodestra lancianese sia così poco influente sulle scelte regionali da non essere meritevole nemmeno ora di una proposta. Sembra essere tornati all'era Chiodi, quella della cancellazione della Asl di Lanciano con il silenzio dell'allora centrodestra. Se il buongiorno si vede dal mattino, saranno cinque lunghi e bui anni per le scelte regionali su Lanciano e il comprensorio». Laccisaglia chiama in causa anche il consigliere comunale d'opposizione Tonia Paolucci (capogruppo della civica Libertà in Azione): «La destra lancianese, priva di moderati, a trazione Tonia Paolucci, continua ad essere scaricata ed a vivere solo sulle strumentalizzazioni quotidiane di qualsiasi situazione». Replica immediata della Paolucci: «Laccisaglia pensi ai disastri compiuti da lui, dall'amministrazione del suo sindaco Mario Pupillo e dal suo partito in questa città, piuttosto che lanciare accuse senza fondamento, ma soprattutto senza senso». Paolucci rivendica il fatto di essere stata eletta in consiglio comunale alla testa di un raggruppamento civico, slegato dai partiti. «Questo non significa ovviamente», aggiunge, «che non vigileremo sull'operato della Regione, ma senza dubbio Laccisaglia e il suo Pd sono gli ultimi a poter parlare: o ha dimenticato che la Sangritana è stata smantellata da Camillo D'Alessandro, pupillo del sindaco Pupillo e deputato del partito del primo cittadino e dello stesso Laccisaglia?». Paolucci chiude invitando Laccisaglia a «occuparsi della manutenzione ordinaria della città, non consentendo ad altri rappresentanti della sua maggioranza di offendere la minoranza e soprattutto i cittadini che non la pensano come loro».