PESCARA La Cisl e la Fit Abruzzo Molise, attraverso i rispettivi segretari, Leo Malandra e Amelio Angelucci, sottolineano l'urgenza di avviare il percorso per lo spostamento dei Porti abruzzesi nell'alveo dell'Autorità del mar Tirreno centro settentrionale. «Il Governo regionale ha la responsabilità di portare a termine un'intesa, avviata nel 2016 tra le Regioni di Lazio e Abruzzo, che concretizzi quella visione strategica che solo la oggettiva funzionalità dei porti abruzzesi con quello di Civitavecchia può garantire. La Regione Abruzzo», dicono i due sindacalisti, «ad oggi è praticamente tagliata fuori da ogni previsione progettuale riferita alle Reti Ten - T, ovvero al reticolo infrastrutturale europeo attraverso il quale si muoveranno persone e merci e, di conseguenza, l'intera economia continentale. Ne deriva una grave carenza infrastrutturale, vero e proprio ostacolo allo sviluppo del nostro territorio, e riuscire ad invertire questa prospettiva negativa passa indiscutibilmente dalla capacità che si avrà di intercettare i finanziamenti europei di scopo». Per Malandra e Angelucci: «Tale obiettivo è raggiungibile solo attraverso il riconoscimento del cosiddetto Corridoio Tirreno Adriatico che da Barcellona arriva a Ploce, passando per le Regioni di Lazio ed Abruzzo. L'iter legislativo avviato per la costituzione della Zes non può e non deve essere di ostacolo ad un progetto più ampio e strutturato, ma dev'esserne parte integrante riconoscendo la propedeuticità della modifica della Autorità portuale di riferimento dei porti abruzzesi quale elemento indispensabile per un disegno ampio e strutturato che faccia da volano per l'intera economia regionale».
Il 24 e il 26 luglio l'intero settore dei trasporti si fermerà per una prima azione di sciopero nazionale che vede tra le rivendicazioni quella dello sblocco delle grandi opere nonché la costruzione di corridoi europei funzionanti, efficienti ed efficaci. «La Cisl e la Fit Abruzzo Molise sono in prima linea a sostegno della vertenza che per l'Abruzzo assume un carattere di assoluta priorità. La giunta regionale non può essere causa di ritardi su scelte vitali per l'Abruzzo condivise da tutte le forze sociali, imprenditoriali e da larghissimi settori di tutte le forze politiche».