ISOLA DEL GRAN SASSO Due inchieste sono state aperte per il mancato funzionamento degli estintori all'imbocco del traforo del Gran Sasso. I fatti: quattro persone, il 29 giugno scorso, si trovavano all'interno di un'automobile, una vecchia Ford che ha preso fuoco sotto il traforo del Gran Sasso sull'A 24. I quattro, che provenivano da Giulianova, sono scesi dalla macchina e hanno cercato di utilizzare gli estintori che erano nell'apposita nicchia, che, però, non hanno funzionato. Tutto si è concluso positivamente visto che i soccorsi sono stati rapidi ma un video, diffuso da uno dei passeggeri ha fatto scattare due indagini: una della Strada dei Parchi e l'altra della polizia stradale. Ieri, in particolare, gli agenti della sottosezione dell'Aquila della polizia stradale, coordinati dal sostituto commissario Alberto Ravanetti, hanno sequestrato i due estintori non funzionanti, e i primi risultati confermerebbero questa ipotesi. Essi, inoltre, hanno passato al setaccio anche gli altri estintori di quel tratto viario e stanno esaminando dei filmati. Sono state ravvisate, in astratto, delle violazioni del decreto legge 81 del 2008 con particolare riferimento a due articoli (46 e 64) che riguardano la gestione delle emergenze in riferimento alla prevenzione degli incendi. Gli atti verranno inviati alla Procura di Teramo visto che il fatto è avvenuto del territorio di Isola del Gran Sasso d'Italia.Il giorno prima anche la Strada dei Parchi aveva avviato un'indagine interna. Sdp sottolinea come «l'incendio sia stato segnalato in tempo reale dai sensori, che hanno attivato la struttura antincendio. Struttura che fa capo alla sala controllo del Gran Sasso, dove operano due addetti che analizzano il traffico nelle 24 ore sugli oltre 250 monitor installati nelle due gallerie. Sabato, al momento dell'allarme, è stato subito bloccato con semaforo rosso il traffico in entrata alle gallerie, anche se diversi automobilisti lo hanno ignorato e hanno continuato ad entrare. Al contempo, è stato avviato immediatamente il sistema di abbattimento dei fumi per mantenere alta la visibilità. I sensori di fumo, dislocati lungo tutti i 20 km dei due trafori, hanno segnalato il pericolo d'incendio alla sala operativa del Gran Sasso, dove operano a turno due tecnici di Sdp e che dispone di una serie di strumenti di intervento. Strumenti che prevedono strutture mobili dentro la galleria ma soprattutto due squadre di intervento rapido. Due squadre antincendio di Sdp, che si muovono con moto e con auto tecnologicamente attrezzate, e che operano anche loro 24 ore su 24. L'allarme lanciato dalla sala controllo di Sdp viene inviato, in contemporanea, anche ai Vigili del Fuoco dell'Aquila e Teramo. Cosa che è avvenuta anche in questo caso».