All'ultima chiamata il bilancio viene approvato in consiglio comunale. Scongiurato, almeno per ora, il commissariamento del Comune ma il quadro politico della maggioranza, dalla giornata di ieri, ne esce fortemente modificato. Una giornata iniziata molto presto con il colloquio tra il capogruppo di Forza Italia, Marco D'Ingiullo e il sindaco Di Primio: l'ultimo tentativo di accordo, però, non va a buon fine e i cinque consiglieri forzisti decidono di non entrare in aula. Nel centrodestra risultato assenti, inoltre, Mario De Lio (Udc) e Roberto Melideo (Alternativa Popolare) a cui si aggiunge il presidente del consiglio, Liberato Aceto, impossibilitato per «urgenti motivi professionali».
I PRESUPPOSTI
Una situazione a prima vista difficile da superare per la giunta ma anche tra i banchi dell'opposizione risultano defezioni importanti: innanzitutto i due consiglieri del M5S, Ottavio Argenio e Manuela D'Arcangelo, fuori Italia, poi la consigliera Renata Sablone (Centro Democratico), a Roma per un concorso e, infine, la consigliera di Chieti per Chieti Anna Teresa Giammarino, causa infortunio a un piede. All'appello, però, c'è da superare il primo scoglio: garantire il numero legale. L'opposizione in blocco esce dall'aula, la maggioranza da sola non basta a raggiungere la quota necessaria ma qui arriva il primo colpo di scena: Mario Troiano, ex Forza Italia ora nel gruppo di opposizione Chieti.Da capo, visibilmente combattuto, decide di rientrare in aula per garantire i numeri e permettere alla seduta di svolgersi nei suoi quattro ordini tra cui, appunto, l'approvazione del bilancio di previsione triennale. Alla fine sono 11 i voti a favore contro i 10 dell'opposizione, tanto basta per allontanare lo spettro del commissariamento ma non per allontanare la crisi politica di maggioranza. «Il bilancio di previsione del Comune è stato approvato grazie a chi oggi è stato presente in aula e ha garantito il numero legale ha dichiarato il sindaco Di Primio - purtroppo la maggioranza politica delineatasi con le votazioni del 2015 non c'è più. Ringrazio chi è stato presente in consiglio comunale senza pormi ricatti. Tengo a precisare che Forza Italia non è più il mio partito».
Non tarda ad arrivare la replica dei cinque consiglieri ribelli di Forza Italia (D'Ingiullo, Vitale, Costa, Micomonaco e Fusilli) che commentano l'approvazione del bilancio. «Abbiamo scelto di non entrare in aula in quanto il sindaco per l'ennesima volta ci ha snobbato. Nonostante tutto - spiegano - nulla è stato fatto per ostacolare l'approvazione del bilancio, in quanto considerato che il bilancio è passato con il voto del sindaco stesso, saremmo stati determinanti se fossimo entrati e avessimo votato contro. Una maggioranza che a inizio mandato aveva 21 consiglieri e che oggi è precipitata a 11 compreso il sindaco L'opposizione comunque è riuscita a farsi ritagliare il ruolo di stampella, rimanendo in aula per permettere l'approvazione: per fortuna o per qualche volontà oscura c'erano fra le loro fila ben 4 assenze».
Nazario Pagano, infine, risponde a Di Primio: «Il sindaco dichiara unilateralmente di non considerarsi più di Forza Italia e non posso che prenderne atto. Ma dovrà essere lui a spiegare perché intende far ricadere su FI un problema di contrapposizione non politica ma meramente personale, quindi da affrontare e risolvere in altra sede».