«Stiamo approfondendo il dossier Toto». Dal ministro allo sviluppo Luigi Di Maio, ieri al tavolo su Alitalia con i sindacati, arriva l'ulteriore conferma dell'interessamento del gruppo abruzzese per la newco. Il gruppo Toto aveva già manifestato l'interesse a entrare in Alitalia qualche giorno fa con la lettera inviata ai media firmata dall'ad del gruppo Lino Bergonzi, e da Riccardo Toto, (il figlio del fondatore del gruppo Carlo Toto), alla guida della società del gruppo Renexia (energie rinnovabili).«In questi ultimi giorni è possibile che siano pervenuti altri interessamenti», ha aggiunto Di Maio (il riferimento potrebbe essere al presidente della Lazio Claudio Lotito, e all'imprenditore colombiano German Efromovich di Avianca), spiegando che attualmente Fs avrebbe circa il 35%, l'americana Delta tra il 10% e il 15% e il Mef attorno al 15%. E che la compagnia a stelle e strisce potrebbe aumentare nel tempo la sua partecipazione.Di Maio ha poi confermato che «da Atlantia (Benetton, ndr.) non abbiamo alcun atto formale, non ha presentato alcuna manifestazione di interesse all'attenzione di Fs» e sottolineato che «non esistono pregiudizi» verso il gruppo, ma «che non si accettano ricatti». Il vicepremier ha quindi precisato che «la vicenda Alitalia non è una vicenda politica, ma un'operazione di mercato». Per completare la cordata manca ancora il 40% e servono circa 300 milioni. Con gli attuali partner, Fs, Tesoro e Delta, si è arrivati a una quota di circa un miliardo di euro, ha detto ancora Di Maio, ricordando che il piano industriale non sarebbe soddisfacente se non si arrivasse almeno a questa soglia. Al 30 giugno Alitalia ha in cassa 435 milioni di euro più 150 milioni alla Iata (International air transport association, ndr) ha concluso Di Maio, dando appuntamento dopo il 15 luglio per iniziare la discussione sul piano industriale. Uscendo dal ministero i sindacati hanno però espresso tutta la loro «delusione ed insoddisfazione» per un incontro semplicemente «interlocutorio» a cui hanno partecipato anche il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon e i tre commissari straordinari di Alitalia. «È stato un incontro quasi inutile, non c'è stata alcuna novità se non che entro il 15 luglio capiranno se c'è il quarto partner o se non c'è e che ci faranno sapere quello che succede», ha affermato il leader della Cgil, Maurizio Landini, sottolineando che «la situazione è preoccupante». Per cui «c'è una ragione in più per sostenere lo sciopero proclamato per fine mese dalle categorie dei trasporti», ha concluso Landini. (u.c.)