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Data: 04/07/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia, stop ai rinvii resta il nodo Atlantia

ROMA Luigi Di Maio continua a non avere una rotta precisa per il salvataggio di Alitalia, ondivago fra la sfida-conflitto con Atlantia («non ha presentato proposte»), l'apertura a Toto, Lotito e addirittura al patron di Avianca e la soluzione attuale costruita su Fs, Delta e Tesoro sulla speranza che gli americani aumentino la quota e la stessa cosa possa fare Ferrovie. Il piano di volo resta nebuloso e l'irritazione dei sindacati sale al livello di guardia, dopo l'incontro di ieri pomeriggio al Mise, di un'ora e mezza, presenti i commissari Enrico Laghi, Daniele Discepolo, Stefano Paleari e il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. Eppure mancano 12 giorni e il Mise in una nota ha ribadito il termine improcrastinabile del 15 luglio per le offerte. «Non ci saranno proroghe» ha detto il vicepremier e Ministro del Mise durante l'incontro. Non c'era Fs ma Gianfranco Battisti ha inviato una lettera di aggiornamento dello stato di avanzamento del piano e della composizione del consorzio. Nella missiva il top manager ha rappresentato lo stato dei colloqui con Toto, Lotito e la lettera ricevuta dall'imprenditore boliviano fondatore di Avianca, German Efromovich: ma dal tono dello scritto di Battisti, si ricava che lo stato di avanzamento attuale non consente di costruire l'assetto finale, visto che mancano pochi giorni.
I commissari avrebbero riferito al Ministro che non ci sono le condizioni per una quinta proroga. In cassa a fine giugno, c'erano 435 milioni, secondo Di Maio, più altri 150 depositati presso Iata a garanzia dei biglietti venduti. Dalla cassa vanno comunque sottratti 145 milioni di interessi che i commissari sono obbligati a girare al Tesoro a fronte del prestito-ponte da 900 milioni ricevuto.
LA BOZZA
Il convitato di pietra è Atlantia, il partner che continua a essere gradito a Fs e Delta, a cui è stata sottoposta la bozza del progetto ma viene accusata per le responsabilità del crollo del Ponte di Genova. «Atlantia ha creato un dibattito pubblico sul suo eventuale intervento in Alitalia senza aver mai fatto offerte» ha detto Danilo Toninelli, poco prima dell'inizio della riunione al Mise. «Da Atlantia non abbiamo alcun atto formale, non ha presentato alcuna manifestazione di interesse all'attenzione di Fs», ha chiarito Di Maio, «chi vuole presentare offerte lo deve fare adesso e uscire allo scoperto. E deve essere chiaro che la vicenda Alitalia non è una vicenda politica, ma un'operazione di mercato. Quindi chi vuole manifestarsi e uscire allo scoperto lo faccia e non pensi di usare altre leve. Non esistono pregiudizi, ma non si accettano ricatti». Negli scenari delineati da Di Maio rientra la possibilità «che nel tempo Delta aumenti la quota di partecipazione» e «stiamo approfondendo il dossier Toto».
Delusione e malumori da parte dei sindacati. I piloti di Fnta, Anpac, Anpav, Anp ritengono «insoddisfacente» l'incontro. Per Annamaria Furlan (Cisl) «non si può continuare a spostare la scelta». «Ci auguriamo che ci sia un piano industriale fatto di investimenti e che si dica quali sono i partner, perché Alitalia ha bisogno di nuovi velivoli e di agire anche sulle grandi rotte», commenta Maurizio Landini (Cgil).
C'è chi è convinto che nonostante questa incertezza, negli ultimi giorni possa verificarsi l'accelerazione finale che faccia chiudere il cerchio attorno a un asseto imperniato su Fs che aumenti la quota al 40-45%, Delta (15% iniziale), Tesoro (15%) e il residuo coperto da Toto e Lotito, a condizione che arrivino nel frattempo le garanzie bancarie. Salvo che in zona Cesarini il dossier venga finalmente avocato da Palazzo Chigi e a quel punto Atlantia potrebbe avviare il disgelo.

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