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Data: 07/07/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Automotive, l'allarme di Landini: «Italia in ritardo e Sevel a rischio». Il segretario nazionale ospite delle celebrazioni organizzate dal segretario provinciale. Di Laudo «Non dobbiamo occuparci solo dei diritti dei lavoratori ma anche di ripensare la politica industriale». Un riconoscimento per gli ex segretari, la consegna delle pergamene (l'articolo in pdf)

CHIETI «Sono preoccupato per quello che può succedere alla Sevel. Non solo per le nuove produzioni in Polonia, ma anche perché siamo di fronte a un cambiamento epocale del settore automotive e l'Italia è in grave ritardo». È il grido d'allarme del segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini, ospite d'onore della tavola rotonda di ieri per celebrare i 100 anni della Cgil Chieti. Di fronte a una platea gremita con oltre 300 sindacalisti e semplici cittadini, Landini, che da ex segretario Fiom conosce bene il settore e il territorio provinciale, ha delineato scenari di cambiamento che l'Italia non sta cavalcando: «Si parla di produzione di auto che inquinano meno, dall'elettrico all'idrogeno e ai sistemi ibridi, mentre noi in Italia continuiamo a produrre diesel e benzina. Serve un cambiamento di sistema delle politiche industriali». E in questo scenario, per Landini, va rivisto anche il ruolo del sindacato: «Non più solo la difesa dei diritti su salari e orari di lavoro, ma anche un ruolo politico. Non nel senso che il sindacato debba sostituirsi ai partiti, ma nel senso che possa contribuire a costruire un progetto di società e, quindi, a rivendicare un posto nella fase di progettazione dei cambiamenti». Dunque, dopo una storia fatta di rivendicazione e difesa dei diritti dei lavoratori, questo è per Landini il nuovo ruolo del sindacato. Lo aveva invitato a individuarne le caratteristiche il segretario provinciale della Cgil Germano Di Laudo, nella sua presentazione dell'appuntamento, a cui hanno preso parte Carlo Ghezzi, storico della fondazione Di Vittorio, l'arcivescovo Bruno Forte, l'economista Luciano D'Amico, il managing director Honda Italia Marcello Vinciguerra e il segretario regionale della Cgil Carmine Ranieri. La tavola rotonda è stata coordinata dal giornalista della repubblica Marco Panara. A Di Laudo è toccato il compito di ricordare la storia dei 100 anni della Cgil teatina, il cui primo segretario fu Guido Torrese (nato nel 1892 e morto nel 1969), le cui vicende sono state ricostruite in un opuscolo da Filippo Paziente, presidente dell'Anpi di Chieti e Antonio D'Orazio, direttore Ires Abruzzo. Piena sintonia è stata registrata tra l'intervento di Landini e quello di monsignor Forte, che ha insistito sui concetti di dignità, solidarietà e responsabilità. E a proposito di accoglienza migranti, Landini ha raccolto applausi sottolineando come «ci hanno fatto credere che saremmo stati invasi, quando siamo un Paese di evasori, fiscali». E poi: «Nel 2018 sono arrivati 90mila migranti, ma 120mila sono i nostri giovani andati all'estero».

Un riconoscimento per gli ex segretari, la consegna delle pergamene

Al termine della tavola rotonda organizzata nella sala espositiva della Camera di commercio al Foro Boario, le celebrazioni sono continuate con la consegna di una pergamena di riconoscimento agli ex segretari provinciali della Cgil. L'hanno ritirata Michele Marchioli, Antonio Iovito, Giustino Zulli (quest'ultimo è stato anche segretario regionale del sindacato), Enrico Paone, Silvana Spaventa, Luigina De Santis e Nicola Dario. Non hanno potuto ritirarla perché assenti a causa di altri impegni Nicola Ucci e Carlo Salvatore. Dopo la consegna delle pergamene di riconoscimento la festa è continuata con i brindisi, il buffet, il taglio della torta e le immancabili foto ricordo con il segretario nazionale Maurizio Landini.

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