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Data: 08/07/2019
Testata giornalistica: Quotidiano del Molise
Provinciale chiusa, Landini snobba l’invito dei pendolari. Il segretario generale della Cgil va a Chieti per il centenario del sindacato, dimenticando le zone interne e isolate

«Invece di andare a Chieti a chiacchierare, il segretario generale Landini avrebbe potuto fare qualcosa di utile per i lavoratori venendo a Castiglione Messer Marino, salendo con noi con l’autobus che parte alle 3,45 del mattino per arrivare negli stabilimenti Sevel in val di Sangro pochi minuti prima del suono della sirena. Avrebbe potuto sperimentare direttamente, insieme a noi operai, il disagio che stiamo vivendo a causa della provinciale chiusa per i lavori al km 5. Lo abbiamo aspettato in piazza, ieri mattina a Castiglione, alle 4 meno un quarto. Magari gli avremmo offerto anche un caffè, ma non è venuto, né ci ha fatto sapere niente». L’invito, che in realtà è una provocazione, arriva da alcuni pendolari di Castiglione Messer Marino, quelli che ogni giorno partono di notte per andare a lavorare nella val di Sangro. E l’invito arriva proprio nel giorno della visita in Abruzzo e nel Chietino del segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, che infatti ieri mattina è stato a Chieti per l’evento finale delle celebrazioni per il centenario della Cgil. L’appuntamento con la tavola rotonda della Cgil ha per titolo: “Memoria del passato, azioni nel futuro - Storia, prospettive del Lavoro e ruolo del Sindacato confederale nell’era della digitalizzazione”. «Altro che era della digitalizzazione, - riprendono polemicamente alcuni operai pendolari di Castiglione Messer Marino che preferiscono restare anonimi - qui nell’Alto Vastese siamo all’età della pietra nel campo della viabilità. E’ possibile che dobbiamo fare il giro del mondo, nel 2019, per andare a lavorare in Sevel o nelle altre aziende della val di Sangro?». Il problema lamentato dai pendolari è quello causato dalla inopinata chiusura al traffico della provinciale tra Castiglione e Montazzoli, per lavori di messa in sicurezza di una frana al km 5. La Provincia di Chieti, a sette anni abbondanti dalla frana, ha chiuso la strada dalla sera alla mattina, letteralmente, senza indicare un percorso alternativo. Problemi degli operai e delle ditte di trasporto pubblico. E così ogni mattina un operaio si alza alle tre del mattino a Castiglione, per arrivare in fabbrica poco prima del suono della sirena. L’unica alternativa sarebbe passare sulla ex statale Istonia, la mulattiera risistemata che conduce in Alto Molise, per il bivio di Secolare. Ma su quella strada, come è ormai noto, vige un divieto di transito per i mezzi pesanti, autobus di linea compresi. L’assessore Niro aveva annunciato un suo impegno nel far rimuovere quel divieto, ma a distanza di quasi un mese nulla è stato fatto. «Ha una pallida idea, il segretario generale Landini, di cosa significhi partire da Castiglione alle 3,45 del mattino, - aggiungono in chiusura i pendolari di Castiglione - passare per Schiavi, scendere sulla fondovalle Trigno, arrivare al casello della A14 a San Salvo-Vasto Sud, percorrere un tratto di autostrada fino all’uscita Val di Sangro e fare un altro pezzo di statale per giungere, finalmente, dopo più di due ore di viaggio, nell’area industriale più importante d’Abruzzo? È questa l’era della digitalizzazione di cui Landini è andato a raccontare alla Cgil di Chieti? Venga a Castiglione domattina piuttosto, lo aspettiamo in piazza».

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