Il fine settimana di riflessione e silenzio non ha illuminato il sindaco Umberto Di Primio, che oggi, però, dovrebbe annunciare che resterà al suo posto. Sebbene avesse assicurato che la sua decisione sarebbe arrivata nell'ora tarda di domenica, 24 ore dopo non ha ancora svelato se intenda confermare le dimissioni firmate il 17 giugno o restare al timone del Comune. Ora, però, è arrivato il momento della chiarezza: lo deve ai teatini, che per mesi hanno assistito al tira e molla del primo cittadino con i cinque ribelli di Forza Italia, abbandonato una settimana fa anche dal presidente del consiglio comunale Liberato Aceto. Veleni e barricate che non hanno impedito, per un solo voto, di approvare il bilancio previsionale, ma che ora rischiano di mettere in pausa una città. Stamani, Di Primio ha convocato la stampa per rivelare, finalmente, a quale conclusione sia giunto dopo diversi incontri e confronti. Un dato è certo: tre settimane fa, per 30 minuti ha spiegato nel dettaglio le ragioni che lo hanno portato a dimettersi, ripetendo che difficilmente sarebbe tornato indietro. Oggi, verosimilmente, racconterà ai giornalisti per quale motivo, invece, abbia deciso di restare, spazzando l'ipotesi del commissario e concludendo il suo secondo mandato. Di sicuro, fra i vari incontri degli ultimi giorni c'è stato quello con il gruppo Chieti. Da capo: uno dei suoi esponenti, Mario Troiano, aveva permesso, restando in aula, di mantenere il numero legale per poi votare il bilancio. E, oggi, i consiglieri spiegano di essersi confrontati con il sindaco, ritenendo però che «sono assenti le condizioni politiche per costruire una maggioranza alternativa al commissariamento. Abbiamo chiesto al sindaco di assumersi il coraggio di costruire un'alternativa al centro destra/centro sinistra che noi riteniamo inadeguati a rispondere alle esigenze vere della città. Siamo disponibili a ragionare con i sopravvissuti del consiglio comunale sulle soluzioni da adottare nell'interesse della città». Una mano tesa che potrebbe ridisegnare gli equilibri. All'incertezza generale si aggiunge quella sulle dimissioni di Ottavio Argenio, capogruppo del Movimento 5 stelle, che aveva annunciato su Facebook di voler lasciare. Insieme alla collega Manuela D'Arcangelo, era stato molto criticato per non aver partecipato all'ultimo consiglio, dato che i due si trovavano all'estero, in vacanza con le rispettive famiglie. Oggi, però, le dimissioni non sono ancora state presentate.