PESCARA Ci siamo quasi. Da domani, dopo sei settimane e tre giorni di travaglio, la nuova amministrazione di centrodestra dovrebbe cominciare a governare la città: al consiglio comunale convocato alle 10 per la ratifica della nuova giunta, il sindaco Carlo Masci è deciso a presentarsi con il puzzle delle deleghe finito, e con il nome del vice sindaco. Ma indipendentemente dalla forma che avrà questo puzzle, c'è una novità, nell'organizzazione degli assessorati, che Masci ha voluto puntualizzare e spiegare, con tanto di slide, all'incontro di ieri sera con i vertici regionali dei partiti della coalizione. E la novità è questa: al di là della funzione di ogni singola delega, ad ogni assessore il sindaco assegnerà, in relazione alla stessa materia, l'obiettivo strategico da raggiungere in tre anni e quello a medio e a breve termine da realizzare in sei mesi-un anno. Per capire: l'assessore che avrà l'edilizia residenziale pubblica, ad esempio, avrà l'obiettivo strategico di completare i nuovi palazzi in via Trigno, ma anche quello a breve termine di liberare gli alloggi dagli abusivi. «È questa la filosofia», spiega Masci, «la nuova struttura dovrà essere organizzata per deleghe con obiettivi strategici e non solo per funzioni come è stato invece finora». Una filosofia condivisa, sì, alla riunione di ieri sera, «in un clima disteso e cordiale», ma che per diventare operativa ha bisogno adesso che Masci chiuda il cerchio in rapidità e senza sbavature.E in questo senso, almeno dal clima che si respirava dopo la riunione di ieri sera, la situazione sembra a buon punto. Tant'è che ieri Masci si è congedato dai rappresentanti regionali di Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Udc dandosi 24 ore di tempo, con l'impegno a reincontrarli questa sera con la giunta completa di nomi e deleghe. Ventiquattr'ore «per fare la sintesi delle richieste dei partiti». Di fatto, 24 ore per trovare la quadra nell'assegnazione delle poltrone più contese. Vale a dire, quella di vice sindaco e quelle degli assessori ai Lavori pubblici e alle Politiche sociali.Nell'ordine. Il vice sindaco lo pretende la Lega che, in forza dei suoi otto consiglieri eletti e a fronte di tre assessori (ne chiedeva quattro) e della presidenza del consiglio comunale già ottenuti, anche ieri sera ha rivendicato quella delega indicando Gianni Santilli, mentre Alfredo Cremonese è il nome che rilancia Fratelli d'Italia. Poi i Lavori pubblici: sono nella lista dei desideri della Lega ma anche in quella di Forza Italia, così come le Politiche sociali. Delega che la Lega chiede in continuità con il governo regionale, ma che è ambita anche dall'Udc, partito che ha già sacrificato Massimiliano Pignoli, pronto per la giunta con i suoi 831 voti, e inserendo al suo posto la quarta quota rosa che la coalizione non riusciva a trovare per il nuovo esecutivo.È tenendo conto di competenze, aspirazioni e sacrifici fatti, anche a fronte dei voti presi, che il sindaco oggi farà le sue scelte. Ben sapendo, ad esempio, che Fratelli d'Italia potrebbe cedere sulla questione del vice sindaco di fronte a una delega di grande visibilità come quella del Turismo e dei Grandi eventi. Così come il nodo dei Lavori pubblici, che Forza Italia vorrebbe per Albore Mascia, si potrebbe sciogliere se solo Masci sposasse la filosofia indicata dalla Lega, quella della maxi delega alla Sicurezza urbana integrata che comprende la polizia municipale, le politiche sociali, l'edilizia residenziale pubblica, la riqualificazione delle periferie e la videosorveglianza. Vale a dire i temi e le questioni compresi nel decreto sicurezza di Salvini che la Lega vorrebbe affidare ad Adelchi Sulpizio lasciando una sorta di supervisione dell'intero pacchetto al sindaco. È grosso modo su questi nodi che il sindaco lavorerà oggi con maestria ed equilibrio. Aiutandosi, nell'assegnazione delle deleghe più importanti, con la distribuzione di quelle all'apparenza meno visibili ma non per questo meno richieste e apprezzate come il Personale, le Società partecipate e il Patrimonio.