PESCARA Una tempesta di vento, pioggia e grandine ha colpito la costa Adriatica da Milano Marittima a Pescara, a Bari. A Taranto è crollata una gru dell'ex Ilva: un operaio risulta disperso in mare. E piangono anche le Marche: colpita duramente Numana, la perla del Cònero, costretta a dire addio alla stagione turistica appena iniziata.
A Pescara una sequenza micidiale di grandine e bomba d'acqua ha messo in ginocchio la città e gran parte della costa abruzzese, con danni e feriti da Tortoreto fino a Francavilla, Ortona e Vasto. E dire che Pescara ha da sempre fama di altra Venezia per la facilità di finire sott'acqua. Ma il mix di ieri è stato devastante: venti persone sono finite in ospedale per ferite e contusioni dovute alla grandinata che ha visto cadere chicchi grossi come arance, tra loro anche una donna incinta e una ragazza di 17 anni ricoverata per gravi problemi a un occhio. Almeno 200 alberi crollati.
AUTO DISTRUTTE
Le auto distrutte sono centinaia, con vetri sfondati e carrozzerie irriconoscibili, oppure finite sotto i due metri d'acqua che hanno sommerso il parcheggio dell'ospedale e una struttura privata poco distante, ai piedi della principale collina di Pescara da dove l'acqua si è riversata a valle, attraverso le strade, con una violenza impressionante. Cassonetti galleggianti, enormi porzioni di asfalto e vetture come barche alla deriva hanno creato decine di situazioni di grava pericolo per automobilisti e passanti sorpresi dalla bomba d'acqua intorno all'ora di pranzo. A macchia di leopardo i danni della grandinata, che ha flagellato con maggior violenza la zona sud della città riducendo a un cimitero di auto il parcheggio del tribunale, dove era in corso la prima udienza preliminare per il disastro di Rigopiano, con l'intervento di molti parenti delle 29 vittime.
All'ospedale Santo Spirito la situazione più critica. L'acqua ha invaso tutto il piano terra, dove sono presenti le sale operatorie andante inevitabilmente in tilt. Acqua anche negli ascensori e nei seminterrati, dove sono intervenute squadre della Protezione civile. Fuori uso le cucine e la farmacia Situazione simile anche nel carcere di San Donato e nella caserma dei vigili del fuoco. Problemi pure in municipio e in prefettura.
IL FENOMENO
Ma come è possibile che a luglio si scatenino fenomeni del genere? L'ondata di freddo e maltempo alla quale stiamo assistendo è strettamente legata alle elevate temperature che l'hanno preceduta per più di 10 giorni. «Eventi intensi come questi - spiega Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr (servizio meteorologico della Toscana - Consiglio nazionale delle ricerche) - sono il frutto dello scontro tra la massa d'aria calda e umida portata dall'Anticiclone Africano e la massa d'aria fredda che ha raggiunto qualche giorno fa la nostra Penisola. La differenza fra le due temperature ha aumentato l'energia e ha scatenato fenomeni estremi, come ad esempio le eccezionali grandinate».
IL CONFRONTO
Sono eventi che fino a 40-50 anni fa non succedevano. «Sono le cosiddette rotture di tempo che, rispetto agli anni 70 e 80 sono diventate più intense, a causa dei sempre più evidenti cambiamenti climatici», aggiunge Gozzini. Anche se le temperature sono sempre estive, è stato registrato un importante e repentino calo della colonnina di mercurio. «Siamo passati in alcune regioni da 40° Centigradi a 32° Centigradi», dice Gozzini. «Un grosso balzo verso il basso e forse per questo che il freddo percepito è più intenso di quello reale», aggiunge.