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Data: 11/07/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
L'opposizione: «Ama, sospetto privatizzazione»

«Abbiamo il forte sospetto che l'amministrazione stia lavorando per la privatizzazione di Ama, con buona pace dei lavoratori e con il servizio che dovrà quindi essere affidato all'esterno». A sostenerlo sono stati i gruppi consiliari di opposizione che ieri mattina in conferenza stampa hanno affrontato le problematiche legate al piano di rilancio dell'Azienda di mobilità aquilana. Le critiche arrivano a seguito della conferenza stampa egli assessori alla Mobilità e alle Partecipate Carla Mannetti e Fausta Bergamotto su costo standard, Pef e nuovo contratto di servizio. «L'amministrazione mistifica la realtà ha detto il capogruppo di Democratici progressisti Art.1 Giustino Masciocco Gli 1,2 milioni che si aggiungeranno al contratto di servizio servono solo per ripianare la perdita annuale, ma gli investimenti che si sarebbero dovuti fare dove sono? Ricordo che questa amministrazione ha pronti 6 milioni lasciati dalla Giunta Cialente che sono parte del finanziamento residuale della metropolitana. Potrebbero essere usati per comprare nuovi autobus e invece hanno preso degli Euro3 che il Comune di Milano stava svendendo. Si tratta di autobus che peraltro sono lunghi 12 metri e faranno quindi fatica a girare in città tra le strade strette». «Siamo in ritardo madornale, con un'azienda che ha 3,3 milioni di perdite in 3 esercizi finanziari ha aggiunto L'8 marzo è stato fatto il piano industriale che prevede che si debba fare il costo standard e il Pef. Dall'8 marzo, l'incarico per fare il Pef è stato dato il 1 luglio, mentre il 7 maggio è stato fatto il costo standard». Riguardo la mancata fusione Ama-Tua, ha detto il capogruppo di L'Aquila sicurezza lavoro Angelo Mancini, «la Mannetti ha posto una grande attenzione su questo. Un passaggio per tutti importante che non si è realizzato e ora stiamo peggio di prima. Non si è riusciti neppure ad armonizzare gli orari delle corse e le linee che si sovrapponevano. Succede quindi che gli studenti arrivino al terminal e non trovino la coincidenza con Ama, oppure si debbano spostare per prendere il bus. Un disagio enorme per le famiglie e la soluzione qual è stata? Cambiare gli orari scolastici. E in tutto questo l'Ama che fa? Per ridurre i costi tagliano le corse improduttive. L'emblema del trasporto pubblico è oggi il bus elettrico che circola vuoto». «Nel piano industriale approvato a marzo si fa riferimento a quello che è il nostro timore di una privatizzazione o di apertura al privato - ha concluso il capogruppo del Passo Possibile Paolo Romano Il piano recita di preservare la continuità aziendale e pervenire al riequilibrio anche attraverso un adeguato sostengo finanziario da parte di terzi. E' chiaro quindi che si stia aprendo all'esterno. Più che un'attenzione fatta di serietà e responsabilità nei riguardi delle problematiche di un'azienda al terzo anno di esercizio negativo, sembra che si proceda ad annunci estemporanei».

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