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Data: 11/07/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia, Battisti a rapporto da Di Maio e Atlantia oggi detta le sue condizioni

MILANO In un'ora di colloquio a quattr'occhi, ieri pomeriggio Gianfranco Battisti ha ripetuto a Luigi Di Maio ciò che il vicepremier non avrebbe mai voluto sentire: senza Atlantia a bordo, la Nuova Alitalia non potrà decollare. Come noto, di fronte al pressing incessante delle ultime ore da vari fronti come Mef e Palazzo Chigi, il gruppo autostradale si dice ora disponibile a rivedere la sua iniziale contrarietà al progetto nata sulle polemiche feroci scatenate dai Cinquestelle. Al punto che oggi pomeriggio il cda di Atlantia, pur non avendo il dossier Alitalia all'ordine del giorno, potrebbe aderire alla richiesta scritta pervenuta due sere fa da Mediobanca, advisor di Fs, e presentare una manifestazione di interesse. Essendo tale, non è vincolante e quindi l'ad Giovanni Castellucci dovrebbe solo fare un'informativa al cda senza necessità di delibera. Nella risposta a Mediobanca, il gruppo dei Benetton probabilmente subordinerà il suo interesse ad alcune condizioni, tra le quali la condivisione del piano industriale. Questo nonostante in una delle ultime lettere inviate ai commissari, al ministero dello Sviluppo e a Rothschild, l'ad di Fs avesse sottolineato che «l'operatore industriale ha sostanzialmente già mostrato di condividere il piano industriale e la governance». Va ricordato che Atlantia controlla Aeroporti di Roma, che è l'hub principale della compagnia italiana, e proprio da ciò deriva il know how e la capacità di poter orientare il business plan in termini di costi e di organizzazione. Anche perché per la società dei Benetton questa sarebbe la terza avventura in Alitalia. Sul piano, Atlantia ha già idee precise come la necessità di rafforzare le rotte verso Nord America e Asia in quanto molto profittevoli.
LUNEDÌ CDA NO STOP DI FERROVIE
«Lunedì 15 si deve chiudere, si avranno i nomi di tutti i soggetti che vogliono rilanciare Alitalia», ha detto ieri Di Maio in un post su Facebook. «Ci sono le Fs e il ministero dell'Economia - ha aggiunto - c'è Delta, serve il quarto elemento. Ieri sera ho incontrato Toto, un soggetto che ambisce a entrare nella Nuova Alitalia, e mi dicono che ci sarebbe anche una proposta di Atlantia, io non ho pregiudizi sul dossier Alitalia». Ha però anche precisato che «su Atlantia nessuno deve mettersi n testa che sulla questione delle revoche di Autostrade il governo possa fare un passo indietro». L'assist a Toto è anche un modo per tentare di salvare la faccia dopo le dure dichiarazioni della settimana scorsa contro la società dei Benetton, anche se la possibilità che l'imprenditore abruzzese possa mettere piede nella nuova compagnia sembrano assai remote. E ieri sera si sarebbe rifatto vivo con Mediobanca anche Claudio Lotito, che il 10 giugno aveva manifestato il suo interesse a Fs. Ma il patron della Lazio, come Gérman Efromovich, l'imprenditore polacco azionista di Avianca che anche ieri si aggirava in Roma accompagnato da Ubs e da Grimaldi, sembra tagliato fuori dalla possibilità di un ingresso nella cordata. Del resto, anche la candidatura di Toto, sebbene fortemente sponsorizzata dai Cinquestelle, non incontra il favore delle Fs e soprattutto di Delta, che nei giorni scorsi ha fatto sapere di essere pronta ad abbandonare l'avventura se Atlantia sarà tenuta fuori. Per la cronaca, ieri sera in ambienti grillini circolava l'ipotesi che in caso di apertura al gruppo Toto, il 35% destinato ad Atlantia potrebbe essere diviso a metà, in modo che i due soggetti parteciperebbero con un 17,5% ciascuno.
Lunedì 15, scadenza dell'ultima proroga, si riunirà il cda di Fs e resterà aperto fino a sera per deliberare l'offerta vincolante.

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