La fase di emergenza in città è tutt'altro che finita. Il giorno dopo la terribile grandinata e il nubifragio che hanno creato una devastazione mai vista prima, si è lavorato per cercare di tornare alla normalità. In azione sei ditte esterne incaricate dal Comune, 18 associazioni e naturalmente i vigili del fuoco che hanno lavorato senza sosta per liberare dall'acqua scantinati, abitazioni, negozi, strade, per muri crollati, tetti e strutture danneggiate. Per poter rispondere in tempi brevi alle richieste dei cittadini sono arrivati rinforzi anche dai comandi dell'Aquila e di Teramo. Sino al pomeriggio erano una cinquantina gli interventi effettuati e ben 250 quelli ancora da fare. Tantissime le operazioni di prosciugamenti, ciascuna dei quali ha richiesto come minimo 2-3 ore di lavoro. Fra i più impegnativi quelli al parcheggio privato di via Ferrari, sommerso da più di due metri di acqua, dove si era creato un certo allarmismo per il timore che all'interno vi potesse essere una vittima dell'allagamento. Per fortuna, i sopralluoghi dei vigili e dei carabinieri subacquei, hanno dato esito negativo. Solo ieri, tuttavia, la struttura è stata liberata del tutto dall'acqua. Almeno una quarantina le auto danneggiate. Proprio come quelle che, al momento del nubifragio, si trovavano nel parcheggio dell'ospedale in via Paolini, struttura di proprietà del Comune in cui per tutta la giornata di ieri sono proseguite le operazioni di bonifica. Immagini che hanno fatto il giro del mondo. Nonostante i danni ingenti, anche la situazione all'interno dell'ospedale ieri era tornata alla normalità. Riprese le attività chirurgiche. Riaperte, dopo le bonifiche e sanificazioni, la farmacia, le cucine e la centrale di sterilizzazione, che si trovano ai piani seminterrati. Qualche problema si è continuato a registrare solo al servizio di Angiografia digitale cerebrale.
STATO DI CALAMITA'
Nella disperazione tanti titolari di negozi, ristoranti, laboratori artigianali. Sia la Confesercenti che la Confartigianato chiedono con forza lo stato di calamità. «Fino a ieri mattina - hanno fatto presente il presidente di Confesercenti Pescara Raffaele Fava e il direttore Gianni Taucci - il 60% delle attività delle vie più coinvolte aveva difficoltà nel riprendere regolarmente la vendita, la somministrazione o la produzione. Si rende indispensabile avviare la procedura per lo stato di calamità: la sola emergenza per le attività economiche non è sufficiente. Siamo in piena stagione e questo disastro pesa enormemente sui bilanci delle aziende. Chiediamo un incontro immediato con i vertici degli enti locali». La Confartigianato, attraverso il presidente Giancarlo Di Blasio e il direttore Fabrizio Vianale, chiedono anche lo stop delle tasse per un anno.
BAGNAI
E per rendersi personalmente conto dei danni, anche ai fini degli indennizzi, ieri pomeriggio è arrivato a Pescara Alberto Bagnai, presidente della commissione Bilancio del Senato. Insieme al sindaco Masci e al comandante dei vigili del fuoco Palano ha fatto un giro per la città per poi partecipare ad un incontro nel centro operativo della Prefettura.
La fila record da Masterglass «Lavoriamo giorno e notte»
Sono i carrozzieri gli unici a sorridere,col dovuto rispetto per gli incolpevoli automobilisti vittime della tremenda grandinata di mercoledì, effettuando la conta dei danni delle centinaia di auto lesionate o addirittura distrutte dal bombardamento di palle di ghiaccio grandi come arance. Una grandinata talmente violenta da far dimenticare persino quella, comunque grave,dell’estate 2003. Ed è così che ieri il piazzale antistante il centro di sostituzione cristalli Masterglassdi Montesilvano appariva più come quello di uno sfascia carrozze, con automobili dai parabrezzae lunotti totalmente infranti,coperti con teli di fortuna,per la rabbia dei proprietari che facevano la fila per richiedere assistenza:«Ho una WolksvagenT-Roc di soli 5 mesi - racconta Giancarlo, da Pescara - con il parabrezza distrutto e diverse ammaccature, per non parlare della Fiat 500 di mia moglie già dal carrozziere e dei danni alle tegole e al lucernaio di casa. È un disastro, se potessi quelle “pietre” le tirerei contro le nuvole». Automobilisti disperati, perché impossibilitati a viaggiare per lavoro o per le agognate ferie, che quindi si sono riversati nelle autofficinetutti insieme creando una vera e propria emergenza: «Dopo la grandinata - spiegaChristian Letta, responsabile commerciale di Masterglass Montesilvano - ieri notte ho finito di lavorare all’una e ho riaperto alle sei e mezzo del mattino per agevolare il disbrigo delle pratiche burocratiche e accogliere i clienti. Lo stato dei veicoli è grave, perché non si tratta di piccol elesioni, ma di danni gravi che impediscono la guida degli stessi». Una gravità direttamente proporzionale alla spesa per la sostituzione dei cristalli, impossibilida riparare in caso di grandine: «Per cambiare il parabrezza e il lunotto posteriore -precisa Letta - si spendono dai 300 ai 350 euro, mentre per i vetri laterali siamo sui 150-200 euro». I più previdenti, coperti dalla garanzia per gli eventi naturali, si sono potuti rivalere sulla propria polizza assicurativa, ma i più si sono fatti trovare impreparati:«Credevo ci fossero più utenti coperti - osserva il responsabile commerciale di Masterglass-ma molti di loro, dopo tanti anni senza fenomeni atmosferici di rilievo, hanno tolto questa opzione». Inoltre, basta recarsi da un carrozziere per vedere delle berline trasformate in cabriolet dalla grandine: «Non ho mai visto niente del genere - ammette Enio Paludi, titolare della carrozzeria omonima di Montesilvano-. Ci sono macchine a cui bisogna sostituire tetti e cofani. Se riparabili si spendono tra i 600 ei 700 euro, ma in caso di sostituzionesi raggiungono i 2 mila euro. Dovrò fare il preventivo diuna Lancia Y con il tetto, il cofano e i vetri sfondati, per 5 mila euro di danni».