CHIETI L'imprenditore teatino Alfonso Toto è stato condannato a un anno di reclusione dal giudice monocratico del Tribunale di Chieti, Sofia Nanni. Secondo l'accusa, nella veste di legale rappresentante della Toto Costruzioni Generali spa, l'imprenditore, entro il termine per il pagamento dell'acconto relativo al periodo d'imposta dell'anno successivo, non versò l'Iva relativa al 2014, per un importo di 27 milioni e 485 mila euro. La difesa, affidata agli avvocati Giuliano Milia e Augusto La Morgia, ha sostenuto in sostanza che l'impresa, che vantava crediti per svariati milioni di euro per alcune opere pubbliche già realizzate, in un momento di crisi di liquidità ha scelto di dare la priorità al pagamento dello stipendio e dei contributi dei circa 800 dipendenti, versando comunque l'Iva a rate. Contro la sentenza è annunciato ricorso in Appello. Lo stesso Alfonso Toto sottolinea che «è stata solo una scelta obbligata. Nel 2015 l'azienda ha avuto un fatturato di circa 177milioni di euro, il 93% dei quali da appalti pubblici. Da qui la decisione di chiedere all'Agenzia delle Entrate, in mancanza di cambiamenti sostanziali riguardo al nostro contenzioso, una rateizzazione del debito Iva, aumentato degli interessi. Tutto come previsto dalle norme».