«Volevo uscire dal negozio ma le fiamme erano altissime e sentivo un gran calore addosso alla vetrina, è stato il momento peggiore. Poi ho sentito un'esplosione e come se qualcosa, una scheggia, avesse colpito la vetrata. A quel punto ho aperto e sono scappata al bar di fianco. Me la siamo vista brutta». Racconta attimi drammatici che sono sembrati un'eternità, Francesca Zazza. Sono appena passate le 14. In piazza Cantù, sull'Appia Nuova, in zona Colli Albani, comincia ad uscire fumo da un autobus della linea 671 dell'Atac. Fumo che poi diventa fiamme. E poi ancora una nube nera che si alza e inonda il piazzale. Francesca ha l'attività proprio di fronte a dove l'autobus si è fermato e infiammato: «Sembrava un film di fantascienza».
LA RICOSTRUZIONE
A bordo ci sono due passeggeri. L'autista ha ricostruito la Polizia sulla base di quanto riferito dal conducente sente uno scoppio nella parte posteriore del mezzo. C'è fumo e c'è fuoco. Si ferma, fa scendere gli utenti e prende l'estintore. «Ha tentato di spegnere le fiamme, ma non è stato possibile estinguerle. Non c'è stato nessun problema per le persone», spiega l'Atac in una nota. «L'autista è stato bravissimo racconta ancora Francesca, tra i testimoni più diretti dell'accaduto È intervenuto a lungo, ma la situazione peggiorava e tutti hanno iniziato a dirgli di allontanarsi. È stato spaventoso». Arrivano due squadre dei vigili del fuoco, per spegnere il rogo che lascia in strada la carcassa del bus, e la Polizia locale: è stato necessario chiudere la strada. C'è anche il 118, ma nessuno dei passeggeri ricorre ai sanitari.
L'azienda, fa sapere l'assessore alla Città in movimento Linda Meleo, «ha avviato un'indagine interna perché è necessario chiarire la dinamica e le cause dell'incidente. Noi da parte nostra continueremo a chiedere conto di tutte le attività di manutenzione che vengono eseguite sui bus. Ricordo che la vettura in questione aveva un'età di 15 anni, in servizio dal 2004. Sottolineo inoltre che da inizio mandato abbiamo messo su strada oltre 200 vetture nuove e in giunta abbiamo approvato la delibera per far circolare i 227 mezzi acquistati con gara Consip, bus che andranno a svecchiare e potenziare la flotta Atac». I dati divulgati dall'azienda sottolineano che rispetto al primo semestre 2018 il numero dei mezzi dove si sono verificati incendi o principi d'incendio si è più che dimezzato, malgrado il parco più vecchio di un anno.
TOCCATE LE AUTO
Dal negozio, dal bar, dalla strada, da casa. «Ero nel mio appartamento, qua sopra, e ho sentito un botto racconta Alex Surugiu Ho subito pensato all'auto parcheggiata sotto. Sono sceso, sono salito a bordo per la paura che le fiamme la distruggessero. Un poliziotto ha anche provato a fermarmi ma io sono andato avanti, volevo portarla via. Danni comunque ce ne sono». Sono state danneggiate anche altre auto che si trovavano a margine della strada. La targa ingiallita e i fanali sciolti per una. E sul parabrezza di un'altra un messaggio: La targa posteriore si trova presso il Commissariato Appio Nuovo». Un'altra auto è stata spostata: «Sembra che fosse a gas», dice un negoziante. «Paura? Le sensazioni prevalenti sono state altre dice Chiara F., che ha vissuto la scena dal bar Mi fa tristezza vedere come sta il trasporto pubblico. Mi è dispiaciuto per l'autista, che ha tentato di spegnere l'incendio. Era lì con l'estintore e c'è stata la fiammata. I botti sono stati successivi». Forse dovuti allo scoppio degli pneumatici, ipotizzano i testimoni. «Il colpo poteva essere come quello di un grosso petardo, non di una bombola di gas racconta il farmacista, Stefano Borysowicz Ci siamo affacciati e abbiamo visto le fiamme arrivare al primo piano del palazzo».
Flotta vecchia e manutenzione flop E i 227 nuovi mezzi sono bloccati
Mai come ieri quei 227 nuovi bus sono sembrati così necessari. Mentre i mezzi continuano a prendere fuoco l'Assemblea capitolina non riesce a riunirsi dopo le dimissioni del vice presidente vicario Enrico Stefàno. Per mettere in strada i nuovi mezzi serve infatti una cessione ad Atac che va approvata in consiglio comunale. E allora mentre la maggioranza M5S sta ragionando all'infinito su revocare o meno Marcello De Vito (da ieri il terrore di esporsi a ricorsi è perfino aumentato) la città è paralizzata.
LA MEDIA
E la flotta nuova fiammante dei 227 bus, molti in realtà ancora in produzione, è pure chiusa a chiave nelle fabbriche a Bologna. Risultato? Su strada viaggiano mezzi vecchi: la media è di dodici anni. Per l'esattezza, su 1920 bus in tutto in dotazione, ben 1400 hanno oltre dieci anni di servizio. Nelle altre città europee la media è quasi la metà: sette anni di onorato servizio e poi anche i bus vanno in pensione. A Roma no. A Roma continuano a circolare e a trasportare utenti tutti i giorni. Ma è come caricare sulle spalle di un anziano con il bastone un fardello insopportabile: prima o poi alzerà bandiera bianca.
I MOTORI
È comune infatti anche imbattersi in mezzi che devono fermarsi, far scendere le persone e chiamare i tecnici delle officine Atac che arrivano con serbatoi d'acqua e tubi per innaffiare e refrigerare i motori che danno segnali di principi di incendio. Affidarsi a mezzi tanto datati vuol dire far circolare vetture che tutti i giorni rischiano di subire surriscaldamenti e quindi di incendiarsi. E significa anche non trovare i pezzi di ricambio di mezzi fabbricati più di dieci anni fa. Altro dato inquietante: il parco macchine formato da circa duemila unità sconta trecento vetture che sopportano quasi un milione di chilometri percorsi. Possono essere efficienti al 100% ?
Il fenomeno dei flambus infatti è tristemente famoso anche per questo. Dal 2016 a oggi sono ben 142 gli autobus che hanno preso fuoco. Anche i magistrati hanno aperto un fascicolo per indagare su questo stillicidio.
Nel 2016 ci sono stati 36 «episodi di incendio», 46 nel 2017, 44 nel 2018. E altri 16 mezzi sono andati in fiamme da quando è iniziato questo 2019. Altro paradosso: non si incendiano solo i mezzi più vecchi, è capitato anche a una navetta in servizio da appena quattro anni, era il bus che è andato a fuoco a metà marzo, davanti al tribunale di piazzale Clodio.
Quello più famoso è il bus in via del Tritone a maggio dello scorso anno. Una scena apocalittica con il mezzo completamente avvolto dalle fiamme e dal fumo in pieno centro storico.
IL FASCICOLO
Le storie di tutti i bus che sono andati completamente distrutti sono diventati parte del corposo fascicolo aperto dalla procura. Anche il bus infuocato di ieri sull'Appia è finito nello stesso calderone. È stato sequestrato e si procede per reato di incendio. Adesso i pm affideranno una consulenza tecnica a un ingegnere per capire le cause di questo nuovo caso di flambus. Si dovrà attendere, insomma. Come si dovrà aspettare per i mitologici 227 nuovi bus.