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Data: 15/07/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Crisi in Comune - Di Primio: sì al rimpasto tra gli assessori. Il sindaco pronto a cambiare gli incarichi per ritrovare l'accordo con Forza Italia: «Ma finora nessuno ha fatto richieste»

CHIETI «Io sono pronto a discutere del rimpasto di deleghe tra gli assessori ma, finora, nessuno mi ha presentato richieste». Il sindaco Umberto Di Primio vuole uscire dalla crisi per salvare l'ultimo anno di amministrazione e tende una mano al gruppo dei 5 consiglieri comunali ribelli di Forza Italia legati all'assessore regionale Mauro Febbo. Di Primio è obbligato a trattare: i 9 assessori della giunta sono tutti schierati con il sindaco ma in consiglio i fedelissimi sono soltanto 10 ed entro il 7 agosto arriverà in aula il bilancio consuntivo. L'imperativo è arrivare a 14 voti per blindare l'approvazione e sventare l'ipotesi commissario. Un ricambio di deleghe a meno di un anno dalle elezioni potrebbe essere la strategia più veloce e più indolore per ritrovare l'accordo nel centrodestra diviso dalle liti. Ma, avverte il sindaco, ci sono due punti fermi: «Gli assessori esterni, Maria Rita Salute e Valentina Luise, che ho scelto io personalmente, non si toccano. Del resto, hanno lavorato bene: le case popolari, competenza di Salute, sono ormai fuori da ogni discussione polemica e il bilancio, incarico di Luise, ha ottenuto per la prima volta il parere favorevole dei revisori dei conti». Ma al centro dello scontro politico non ci sono le deleghe alle politiche delle casa e ai tributi: i forzisti Marco D'Ingiullo, Maura Micomonaco, Emiliano Vitale, Maurizio Costa ed Elisabetta Fusilli chiedono di cacciare dalla giunta l'assessore al commercio e alle attività produttive Carla Di Biase. Una richiesta che il sindaco non vuole affatto accogliere: «Io non caccio nessuno», ripete Di Primio. Candidata con Forza Italia alle elezioni regionali del 10 febbraio scorso con 1.540 voti, Di Biase è appena approdata a Fratelli d'Italia con l'appoggio del governatore Marco Marsilio e di Etel Sigismondi e Antonio Tavani, coordinatori regionale e provinciale. E Di Biase si è portata dietro anche due consiglieri: Stefania Donatelli e Nicola Rapposelli. Impossibile, quindi, che Fdi sacrifichi un posto.Se non riusciranno, come prevedibile, a estromettere Di Biase dalla giunta, i consiglieri di Forza Italia potrebbero accontentarsi di un rimescolamento di deleghe. Ma ogni decisione dovrà passare da un tavolo politico del centrodestra con un faccia a faccia tra i partiti: il sindaco, però, ripete quello che ha chiarito già durante la conferenza di annuncio della revoca delle dimissioni: non sarà lui a parlare direttamente con Febbo e compagni. «Nominerò un ministro degli Esteri». E Di Primio rivela che dai ribelli non sono arrivate richieste ufficiali: del rimpasto di deleghe, però, si parla in un documento scritto proprio dai ribelli e sottoposto al sindaco prima del consiglio del 2 luglio scorso, la seduta in cui Di Primio è riuscito a sventare la caduta dell'amministrazione per un voto. Su quel foglio di carta, i forzisti hanno chiesto il rimescolamento degli incarichi tra gli assessori e Di Primio, a penna, ha scritto «sì». Quel giorno, però, l'accordo non è stato raggiunto e Forza Italia, poi, ha disertato il consiglio: complici le altre assenze nella minoranza, è stato Mario Troiano (Chieti Da Capo) a garantire il numero legale.

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