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Data: 16/07/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Imprese, la crescita c'è ma è più lenta. Nel 2018 sono andate bene le piccole e le grandi industrie del manifatturiero, avanti con più difficoltà quelle medie

L'AQUILA Il sistema industriale abruzzese continua a crescere anche nel 2018, sia pure a ritmi più contenuti rispetto a quelli del 2017, trainato soprattutto dalle grandi aziende; ma seguita a scontare ancora gravi ritardi nei processi di digitalizzazione. E' questa la fotografia scattata dal rapporto Cresa-Confindustria sull'andamento del manifatturiero regionale, presentato ieri all'Aquila nella sede della Camera di Commercio. Presenti all'incontro il presidente di Confindustria Abruzzo, Agostino Ballone; il presidente del Cresa e della Camera di Commercio dell'Aquila, Lorenzo Santilli; l'assessore regionale alle Attività Produttive Mauro Febbo; la ricercatrice del Cresa, Matilde Fiocco; il direttore territoriale Bper Guido Serafini e l'economista Giuseppe Mauro, professore all'Università D'Annunzio.
IL RAPPORTO. Il dossier presentato ieri è stato scritto "a quattro mani", in virtù di una collaborazione sancita con un accordo risalente al 2017, da Confindustria Abruzzo, che ha raccolto i dati su un campione di 201 aziende con almeno 10 dipendenti, e dal Cresa, che li ha elaborati e analizzati. I numeri dicono che il sistema manifatturiero regionale ha avuto, nel 2018, un andamento migliore della media nazionale, con aumenti intorno al 3% rispetto al 2017 di tutti i principali indicatori economici: +3,3% produzione, + 3,1% export, +3,4% fatturato e + 3,6% ordini esteri. Più deboli, invece, sono state la crescita degli ordini interni (+0,5%) e quella dell'occupazione (+2,2%).
CHI CRESCE E CHI SOFFRE. Lo studio evidenzia un sistema manifatturiero abbastanza polarizzato. Sono soprattutto le piccole e grandi imprese ad aver ottenuto i risultati migliori. Le prime, quelle che hanno tra i 10 e i 49 dipendenti, hanno riportato valori superiori alla media regionale per quanto riguarda la produzione, il fatturato, gli ordini interni e l'occupazione mentre sul fronte dei mercati internazionali (export e fatturato estero) gli incrementi sono stati più contenuti. Anche le grandi imprese (quelle con più di 249 addetti) hanno messo a segno risultati particolarmente incoraggianti, soprattutto nell'export (+4,8%) e negli ordini esteri (+5,8%), con una leggera flessione (-0,5%) rilevata invece negli ordini interni. A "soffrire" è, invece, la fascia delle medie imprese (50-249 addetti), la cui crescita, a guardare gli indicatori, è stata inferiore alla media regionale in tutti i principali indicatori: produzione (+2,1%), (fatturato +1,5%), export (+0,5%), ordini interni (+0,4%), ordini esteri (+0,7%), occupazione (+2,1%).
PESCARA OK, MALE L'AQUILA. Sotto il profilo territoriale, è Pescara la provincia che ha mostrato le migliori performance, con variazioni intorno al 9% su produzione, fatturato e ordini interni e di quasi il 5% sull'occupazione. A seguire c'è la provincia di Chieti, con variazioni intorno al 4-5% su produzione, fatturato totale e estero e ordini esteri. Teramo presenta, a eccezione dell'occupazione, variazioni inferiori alla media regionale e qualche criticità sotto il profilo delle performance con l'estero. Fanalino di coda è invece L'Aquila, con ripetute anche se lievi diminuzioni dei valori dei principali indicatori.
SCARSA DIGITALIZZAZIONE. Il dossier Cresa-Confindustria contiene anche un focus specifico sulla Maturità Digitale delle aziende ed è qui che si addensano le ombre più pesanti. I risultati, elaborati a partire da un'indagine condotta su un campione di 185 imprese con almeno 10 addetti, indicano che solo meno della metà delle industrie intervistate (48,6%) ha introdotto processi digitali al suo interno. Del 51,4% ancora inadempiente, la stragrande maggioranza (91,4%) non lo ha fatto per mancanza di interesse e solo il 7,5% per carenza di risorse umane o finanziarie. Il presidente regionale di Confidustria Abruzzo Agostino Ballone ha invocato «interventi concreti per modernizzare le imprese e adeguare l'impianto istituzionale e amministrativo, la rete infrastrutturale e il sistema formativo». «I dati confermano un Abruzzo a due velocità» ha affermato l'assessore Mauro Febbo «E' urgente invertire questa tendenza e siamo già al lavoro per incidere immediatamente con i fondi comunitari».

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