ISERNIA. Tanti, troppi, i disagi lamentati ormai da tempo dai viaggiatori per effetto della chiusura della biglietteria della Stazione di Isernia. Numerosi gli appelli lanciati alle istituzioni dai pendolari che quotidianamente utilizzano il treno per i loro spostamenti, che sono rimasti inascoltati. Il servizio non è più garantito da gennaio e, ora qualcosa forse si muove. Lo si apprende dall’ordine del giorno del prossimo Consiglio regione. Tra gli argomenti in agenda figura infatti una mozione, presentata dai consiglieri regionali del Partito Democratico Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli, con cui si chiede al governatore Toma e all’assessore regionale, Vincenzo Niro, di intervenire per ripristinare un servizio pubblico considerato di fondamentale importanza per tutto il territorio provinciale. Le polemiche, in questi mesi, non si sono mai placate. E la protesta si è riaccesa proprio qualche giorno fa, quando una cinquantina di viaggiatori, partiti da Campobasso e diretti a Roma, sono rimasti fermi a Isernia a seguito di problemi legati all’ondata di maltempo che, quel giorno, ha investito la regione. Come è noto, il pullman sostitutivo di Trenitalia ha tardato ad arrivare e i pendolari non sono rimasti per ore senza avere la possibilità di informarsi e capire cosa fare, perché non c’era nessuno a cui rivolgersi. Una vera odissea la loro e, di certo, la mancanza di figure di riferimento all’interno della stazione, ha inevitabilmente amplificato i disagi. Rimasto inascoltato, almeno fino a questo momento, anche l’appello del sindaco di Isernia Giacomo d’Apollonio che, fin da subito, definì inaccettabile tale provvedimento. «La decisione delle Ferrovie – fu il suo commento - è un ulteriore atto di soppressione d’un servizio importante, è un provvedimento inaccettabile, che non tiene conto delle esigenze dei viaggiatori né del ruolo di capoluogo che Isernia riveste. Francamente la città è stanca di dover subire scelte altrui senza il benché minimo confronto con i rappresentanti delle istituzioni; e da quanto mi risulta neppure le forze sociali sono state ascoltate su tale questione. Quello che è certo, però, è che gli accordi con le Ferrovie dello Stato prevedevano il potenziamento dei servizi, non la loro abolizione» Da gennaio ad oggi, però, nessuna risposta. Per questo ora si attendono risposte da parte del governatore Toma e dell’assessore Niro.