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Data: 18/07/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Autostrade i giudici ordinano: approvate il Pef

L’AQUILA Il Consiglio di Stato ha messo una pietra tombale sulla questione del Pef, il Piano economico e finanziario che deve aggiornare la concessione per la gestione delle autostrade A24 e A25. I giudici della quinta sezione, con la sentenza pubblicata ieri, hanno stabilito l’obbligo, da parte del Mit, il Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti, di adottare un provvedimento entro il prossimo 30 ottobre. In realtà l’intesa tra il Dicastero e la concessionaria, Strada dei Parchi, è stata già raggiunta in questi giorni. Per questo la società si augura che la riunione del Cipe prevista tra il 22 e il 24 luglio chiuda definitivamente la vicenda, anche alla luce di questa sentenza. Il verdetto del Consiglio di Stato è molto importante per una serie di motivi. Intanto perché stabilisce, senza mezzi termini, che finora si sono buttati all’aria anni preziosi, quelli in cui è andato in scena un estenuante tira e molla tra proposte, controproposte, preventivi, piani, interlocuzioni varie. In particolare per ciò che è accaduto dal 2016 in poi. Il Mit, insomma, anche in presenza di un’intesa non raggiunta, avrebbe dovuto decidere, secondo i principi dell’azione amministrativa autoritativa, anche, semmai, nella direzione di una revoca. «Si tratta – dicono i giudici – di cura necessaria di un interesse pubblico di preminente rilievo», riferendosi anche alla natura strategica dell’infrastruttura e alla necessità di sicurezza. La sentenza potrà giocare un ruolo anche nell’ambito dell’inchiesta della procura di Teramo su presunte omissioni relativamente alla prevenzione del rischio inquinamento. «Siamo estremamente soddisfatti – dice il vice presidente di SdP Mauro Fabris – Si stabilisce una responsabilità in capo al Mit anche nei confronti della collettività. Si chiarisce che questi anni sono stati buttati dalla finestra, ma che non è mancata la volontà da parte nostra. Speriamo che serva da ulteriore stimolo affinché il 24 luglio si chiuda questa vicenda, che è durata troppo a lungo e ha fatto sprecare tante risorse».

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