L'AQUILA - Numeri preoccupanti sul fronte occupazionale in Abruzzo con un calo medio, a livello regionale, del 2,35%, in controtendenza rispetto al dato nazionale che segna un aumento pari allo 0,54% e con segno negativo in tutte le Province (L’Aquila -2,56%), (Chieti -3,36%), (Pescara -4,1%), con eccezione di Teramo in cui si rileva un incremento pari allo 0,81%.
Presentato ieri il Rapporto di Confcommercio sulle economie territoriali d’Italia: dallo studio condotto dalla Confederazione attraverso il confronto dei principali indicatori economici nel periodo 2008–2018, emerge, per quanto riguarda l’Abruzzo, un aumento medio della popolazione residente pari allo 0,84%, che corrisponde in realtà ad un incremento solo nelle Province di Teramo (+1,65%) e Pescara (+2,9%), mentre la consistenza demografica appare in diminuzione a L’Aquila (-0,33%) ed a Chieti (-0,52%).
Drammatici i dati relativi all’aumento del tasso di disoccupazione che in Abruzzo raggiunge +63,64%, superiore sia a quello registrato al Sud Italia (+53,33%) che a livello nazionale (+58,21%).
Rappresenta, inoltre, un dato molto preoccupante per il settore del Terziario, il saldo nati-mortalità delle imprese che, superato il limite storico di -1000 nel 2014, ha continuato a crescere fino a raggiungere, nel 2018, quota -1123, con una incidenza preoccupante nell’ambito del commercio (-763), in particolar modo nel commercio al dettaglio (-536).
Un timido segnale positivo è rappresentato invece dalla ripresa dei consumi che in Regione fanno registrare un aumento del 2,8% per ciascun abitante rispetto al +1,7% del 2017 ed al -2,1% del 2014.
"Occorre quindi a livello nazionale, al fine di supportare lo sforzo di famiglie ed imprese nel sostenere consumi, investimenti ed occupazione, fare un buon lavoro sulla prossima legge di bilancio, tentando di trasformare l’attuale stagnazione in una variazione apprezzabile del Pil, che secondo Confcommercio, può raggiungere per l’anno prossimo, una ripresa intorno al mezzo punto percentuale", hanno dichiarato i presidenti provinciali Confcommercio Marisa Tiberio (Chieti), Roberto Donatelli (L’Aquila), Francesco Danelli (Pescara) e Giammarco Giovannelli (Teramo).
"Bisogna, inoltre, individuare specifiche priorità tra i molti obiettivi dell’Esecutivo, tenendo l’indebitamento sotto controllo e ridurre il carico fiscale, disinnescando, in primo luogo, le clausole Iva da 23 miliardi di euro nella prossima Finanziaria e, in secondo luogo, procedere a eventuali riduzioni di aliquote", è stato sottolineato.
"È senza dubbio necessario sviluppare investimenti ed innovazione per stimolare la produttività, perseguire politiche orientate alla crescita e, soprattutto, lavorare per la riduzione del rapporto Debito/Pil che il nostro Paese non può più sopportare nella misura attuale".
A livello ragionale, poiché l’analisi effettuata dall’Ufficio Studi Confcommercio evidenzia come in Abruzzo il Terziario di mercato (Commercio, Turismo e Servizi), con le sue 68.459 aziende, rappresenti il 46% del tessuto imprenditoriale dell’intera Regione ed occupi oltre il 65% della forza lavoro, a fronte di numeri così rilevanti per l’economia abruzzese, riteniamo non più procrastinabili, da parte del Governo regionale, l’adozione di politiche attive e lo stanziamento di risorse dedicate al nostro settore, così da fornire ad esso una reale prospettiva di ripresa, nell’interesse dell’interosistema economico d’Abruzzo”.