«Nei prossimi giorni chiameremo i lavoratori e le lavoratrici in assemblea per decidere insieme a loro le azioni necessarie, per il bene dell'azienda, delle maestranze e degli utenti». Lo affermano le Rsa in Ama (Azienda mobilità aquilana) Valerio Masciovecchio della Filt-Cgil, Venturino Di Marzio della Fit-Cisl, Angelo De Simone della Faisa-Cisal e Pierluigi Del Signore dell'Ugl. I sindacalisti protestano, perché «ancora una volta giovedì scorso è saltata l'assemblea dei soci e di conseguenza si è posticipato l'approvazione del bilancio 2018. Un bilancio che certificherà una perdita di esercizio importante. E mentre gli annunci rimangono tali l'azienda, qualora gli stessi non si trasformino in atti, continua a vivere un incerto presente e i lavoratori iniziano a pregustare un amaro triste futuro che bisogna evitarlo». Masciovecchio, Di Marzio, De Simone e Del Signore sono preoccupati, in quanto non possono conoscere i motivi che hanno portato al rinvio dell'approvazione del bilancio e quindi «l'Ama è da questo punto di vista poco trasparente. Inoltre giovedì è stato rinviato anche il confronto con i sindacati. Eppure questa riunione è stata ritenuta urgente dalla stessa azienda che organizza il trasporto urbano e dall'assessore comunale ai Trasporti. Un confronto necessario Ama-sindacati a trovare forme nuove di efficienza e produttività aziendale. Insomma contrariamente agli annunci, alle soluzioni pronte e a portata di mano, ci ritorna una confusione generale e un immobilismo non giustificabile nella attuale condizione». Per i sindacalisti Masciovecchio, Di Marzio, De Simone e Del Signore i lavoratori sono strattonati da più parti, chi per rassicurarli, chi per allarmarli, quindi «non sono più disposti ad attendere, perché hanno bisogno di certezze. La serenità è poi necessaria per tutto il personale al quale quotidianamente è affidata la sicurezza di numerosi cittadini. Gli allarmi lanciati nel tempo dai sindacati, la necessità di trovare soluzioni strutturali che fossero la fusione o un nuovo sostenibile Contratto di servizio, sono rimasti per troppo tempo inascoltati e riportano su tutti i decisori politici di ieri e di oggi responsabilità precise». Filt-Cgil, Filt-Cisl, Faisa-Cisal e Ugl sono pronti alla protesta, affinché si possano conoscere le decisioni sull'azienda.